Page 214 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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212 LA RAPPRESENTAZIONE DELLA GRANDE GUERRA NEL CONCORSO DELLA REGINA ELENA DEL 1934
III GRUPPO D’ASSALTO
NERVESA, 28 OTTOBRE 1918, LA BATTAGLIA DI VITTORIO VENETO
Soldati, avanti! L’ora della riscossa è suonata
Il comandante supremo Armando Diaz aveva deciso: il 24 ottobre 1918, giusto un anno dopo la disfatta di Caporetto,
sarebbe iniziata, con il passaggio del Piave, la battaglia decisiva della guerra, quella che doveva mettere la parola fine a qua-
rantun mesi di tremendi combattimenti. Quel giorno pioveva; la sera del 24 la piena del fiume aveva invaso anche alcune
trincee d’osservazione sulla riva destra, si dovette così rimandare l’operazione di due giorni. Il giorno di svolta fu il 28 ottobre:
i ponti erano stati gettati in più punti del fiume nonostante l’impetuosa corrente delle acque: da Pederobba al mare le truppe
passavano sulla sponda sinistra e si apprestavano a liberare i territori abbandonati precipitosamente un anno prima di fronte
all’avanzata baldanzosa dell’esercito austro-tedesco. Era giunto finalmente il momento tanto atteso, l’ora del riscatto e della
rivincita sul nemico ereditario. In quel giorno, in cui cominciava l’attacco finale, il generale Enrico Caviglia comandante dell’8^
Armata, la formazione più potente e più numerosa dell’esercito, lanciò alle truppe un proclama vibrante: “La storia dell’Italia
futura, forse per un secolo, dipenderà dalla fermezza e dal fervore di cui saranno capaci, nelle prossime 24 ore, gli animi no-
stri”. E i suoi fanti non tradirono le aspettative: nella nottata tra il 28 e il 29, mentre il lavoro di gittamento dei ponti ferveva,
si cominciò a percepire concretamente l’effetto della manovra: l’artiglieria nemica rallentò il tiro, mentre le batterie, una dopo
l’altra, cercavano di mettersi in salvo. Alle ore 9 del 30 ottobre giunse la notizia che Vittorio, da allora in poi Vittorio Veneto,
era stata liberata dalle truppe italiane.