Page 218 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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216                LA RAPPRESENTAZIONE DELLA GRANDE GUERRA NEL CONCORSO DELLA REGINA ELENA DEL 1934




            PIANA DELLA SERNAGLIA, 26 - 28 OTTOBRE 1918, LA BATTAGLIA DI VITTORIO VENETO

            LA BATTAGLIA DELLA SERNAGLIA

            L’inarrestabile marcia verso la vittoria finale

            Il passaggio del Piave costituì l’ultimo ostacolo per la vittoria finale. Mentre il gittamento dei ponti nella zona dell’8^ Armata
            era reso difficile dalla forte corrente delle acque e dai tiri d’artiglieria delle numerose batterie nemiche, spesso con proiettili
            a iprite, a sud-est dello schieramento italiano, dove agiva il XXII Corpo d’Armata del generale Giuseppe Vaccari, il passaggio
            del fiume procedette favorevolmente con l’obiettivo di occupare la piana della Sernaglia, senza che il nemico riuscisse ad av-
            vedersene. Nella sera del 26 passarono sul ponte a Fontana del Buoro le truppe della 1^ Divisione d’Assalto, alla mezzanotte,
            su un secondo ponte, le altre formazioni italiane della 57^ Divisione. L’irruente azione colse di sorpresa la difesa nemica:
            alle prime luci dell’alba il comando austriaco riteneva ancora che si trattasse di una mossa dimostrativa, mentre invece si tro-
            vava sulla sponda sinistra del Piave un intero corpo d’armata. Le nostre truppe avevano già raggiunto l’abitato di Moriago e
            avevano costituito una testa di ponte nella piana della Sernaglia. Il contrattacco austriaco si sviluppò alle prime luci dell’alba:
            le artiglierie nemiche presero a bombardare i ponti che al mattino del 27 ottobre risultarono tutti distrutti. Alla sera, nono-
            stante la veemente reazione delle truppe nemiche, le unità italiane si mantenevano saldamente sulla sinistra del Piave. Anche
            l’aviazione fu molto attiva compiendo numerose azioni di bombardamento sui depositi di munizioni, sulle truppe in movi-
            mento verso la linea del fuoco e contrastando l’azione della flotta aerea nemica abbattendo 11 aeroplani e 3 draken. Nonostante
            il successo ottenuto, però, le unità che avevano costituito la testa ponte cominciavano a risentire delle perdite, della fatica,
            della mancanza di viveri e di munizioni, tanto che il giorno 28 ottobre fu ventilata la possibilità di abbandonare la Sernaglia.
            La ferma opposizione del generale Vaccari scongiurò questa azione che avrebbe gravemente compromesso il morale delle
            truppe. Con il passare delle ore migliorò notevolmente la situazione delle forze italiane, cominciarono ad arrivare con aerei,
            barche e con ogni altro mezzo viveri e munizioni. Le artiglierie del Montello, dove si trovava anche Vittorio Emanuele III,
            intensificarono il fuoco contro le postazioni nemiche. Tutti i combattenti, dagli ufficiali più alti in grado ai semplici soldati,
            capirono che era arrivato il momento in cui si decideva l’esito della battaglia e dell’intera guerra, la crisi fu superata e la marcia
            verso la vittoria finale proseguì inarrestabile.
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