Page 46 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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            UGO POLONIO

            Trieste, 1897 – Vermegliano, Gorizia, 21 ottobre 1915

            La sua biografia, come quella di molti altri giovanissimi combattenti che ebbero la vita spezzata al limitare della giovinezza,
            raccoglie scarne notizie sulla sua storia prebellica, dando spazio unicamente al brevissimo e luminoso cammino in battaglia.
            Studente a Padova, quando fu dichiarata la guerra all’Austria, da irredento e convinto interventista, si arruolò volontario
            come soldato semplice nel 98° Reggimento della Brigata Genova. A luglio, nominato sottotenente, passò al 18° Reggimento
            della Brigata Acqui che fu schierata in agosto a Vermegliano sul Basso Isonzo. Il giovane Polonio chiese e ottenne di essere
            assegnato, benché irredento, a un’unità militare di prima linea e con il 2° Battaglione si segnalò subito per coraggiose rico-
            gnizioni che gli valsero l’encomio solenne del Comando del VII Corpo d’Armata. Il 18 ottobre prese avvio la terza offensiva
            dell’Isonzo e il 2° Battaglione ebbe il compito di procedere all’assalto delle posizioni nemiche. L’episodio in cui Polonio
            perse la vita è celebrato nelle cronache della guerra come una delle azioni più ardite. Superata una prima recinzione nemica,
            nonostante fosse ferito continuò a guidare i suoi compagni all’assalto delle trincee fino a quando cadde colpito a morte.




            VERMEGLIANO, 18-21 OTTOBRE 1915, TERZA OFFENSIVA DELL’ISONZO

            Contro i reticolati del nemico, morire per la Patria

            Dal 18 ottobre 1915, durante la terza offensiva dell’Isonzo, la Brigata Acqui avanzava lungo l’Altopiano carsico attaccando
            le posizioni nemiche tra Monte Sei Busi e le alture a est di Vermegliano con l’obiettivo di scardinare il sistema difensivo in-
            torno a Gorizia, l’unico, insieme a quello di Tolmino, ancora sulla sponda destra del fiume. Sin dall’inizio delle ostilità e
            almeno fino all’estate dell’anno seguente, il principale ostacolo per le fanterie italiane sul Carso era rappresentato dai reticolati
            di filo spinato. Così il 20 ottobre il sottotenente Ugo Polonio si pose alla testa di un gruppo di volontari del 2° Battaglione
            del 18° Reggimento e, uscito dalle trincee di Vermegliano, raggiunse per primo il tratto di trincea nemica definita dai com-
            battenti della morte facendo saltare i reticolati con dei tubi di gelatina. Riuscì alla fine a conquistarla e a catturare anche numerosi
            nemici. Il successo ebbe però breve durata: il giorno seguente la rabbiosa reazione austriaca costrinse i militari italiani a ri-
            piegare e un nuovo tentativo di assalto si concluse tragicamente. Polonio, gettatosi generosamente all’assalto per riprendere
            la posizione perduta, venne ripetutamente colpito e alla fine crollò a terra gridando tutto il suo ardore patriottico “muoio
            contento per la Patria!” A Ugo Polonio fu concessa la Medaglia d’Oro e la Bandiera del 2° Battaglione, che perse in quei due
            giorni 250 uomini di cui 14 ufficiali, fu decorata con la Medaglia di Bronzo in testimonianza del valoroso contegno tenuto
            dai suoi militari.
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