Page 42 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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40 LA RAPPRESENTAZIONE DELLA GRANDE GUERRA NEL CONCORSO DELLA REGINA ELENA DEL 1934
CARLO DEL GRECO
Firenze, 1873 – Isola Pelagosa, Mare Adriatico Meridionale, 5 agosto 1915
La sua vita fu guidata dalla grande passione per il mare coltivata fin da bambino, che lo portò a diventare uno dei primi co-
mandanti di sommergibili della Regia Marina. A quindici anni entrò nell’Accademia Navale di Livorno e, conseguita la nomina
a guardiamarina nel 1893, si imbarcò sulla corazzata Italia e poi sulla nave da battaglia Re Umberto. Nel 1908, promosso
tenente di vascello, si dedicò allo studio dei mezzi subacquei. Prese parte alla guerra italo-turca sull’ariete torpediniere Lom-
bardia poi, col grado di capitano di corvetta, allo scoppio della guerra mondiale gli fu affidato il comando della III Squadriglia
Sommergibili di base a Taranto. La sua esperienza bellica, tuttavia, era destinata a concludersi in modo drammatico molto
presto. Il giorno stesso dell’ingresso dell’Italia nel conflitto, Carlo Del Greco, al comando del Nereide, fu inviato al largo delle
Bocche di Cattaro per una operazione di ricognizione e così il 24 maggio guidò la prima missione di un sottomarino nella
Grande Guerra. Poco tempo dopo, il 5 agosto, nel corso di un intervento di vigilanza del presidio della Regia Marina situato
a Pelagosa – un’isola lungo la costa Dalmata – il Nereide fu sorpreso da un sommergibile nemico mentre effettuava le ope-
razioni di ormeggio. Colpita da un siluro l’unità italiana affondò in pochi minuti con tutto l’equipaggio.
ISOLA DI PELAGOSA GRANDE, 5 AGOSTO 1915
Attacco disperato piuttosto che la fuga
L’azione in cui il capitano di corvetta Carlo Del Greco perdette la vita insieme ai membri dell’equipaggio del Nereide avvenne
nelle acque dell’isola di Pelagosa occupata dalle truppe della Regia Marina il 10 luglio 1915. La conquista di quel lembo di
terra aveva suscitato dopo pochi giorni la reazione della K.u.K. Kriegsmarine: il 28 di quel mese, dopo un violento bombarda-
mento di una squadra navale austriaca guidata dagli incrociatori Helgoland e Saida, un contingente di un centinaio di marinai
prese terra e cercò di rioccupare l’isolotto, ma, per la forte reazione del presidio italiano, fu costretto a riprendere il largo. Il
5 agosto gli austriaci attaccarono nuovamente l’avamposto di Pelagosa con il sottomarino U5 (Unterseeboot V) che approfit-
tando del mare agitato si era avvicinato all’isola senza essere scorto e aveva sorpreso il Nereide, assegnato quel giorno alla
sorveglianza del presidio, mentre si apprestava a ormeggiare. Carlo Del Greco scorse il periscopio dell’U5 che muoveva al-
l’assalto. Piuttosto che rifugiarsi al sicuro sulla spiaggia vicina, l’ufficiale decise di tagliare gli ormeggi, iniziare l’immersione
e attaccare a sua volta l’imbarcazione nemica. Il coraggioso comandante riuscì però solo a schivare il primo siluro, il secondo
colpì in pieno il Nereide e lo affondò in pochi istanti con i venti uomini dell’equipaggio intrappolati nello scafo. Nel 1935 il
comandante dell’U5 Georg Ludwig von Trapp (la storia di questo ufficiale austro-ungarico è narrata nel musical Tutti insieme
appassionatamente) descrivendo l’azione che portò all’affondamento del Nereide nel suo libro di memorie To the last salute:
memories of an Austrian U-Boat commander scrisse di aver individuato da molto lontano la presenza del sottomarino italiano al-
l’ormeggio nell’isola di Pelagosa per i vivaci colori della bandiera nazionale innalzata già alle prime luci dell’alba e di essere
rimasto sorpreso di poter giungere così vicino alla base italiana senza incontrare sbarramenti o mine di protezione. Carlo
Del Greco fu la prima Medaglia d’Oro della Regia Marina.

