Page 80 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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            GIUSEPPE RUSCA

            Genova, 5 luglio 1892 – Monte Zovetto, Asiago, 16 giugno 1916

            Destinato – secondo la tradizione della sua terra – a una vita sul mare, frequentò l’Istituto Nautico Vittorio Emanuele II, dove
            a 18 anni conseguì il diploma di macchinista navale. Il giovane studente scelse tuttavia per il suo futuro un’altra strada e nello
            stesso anno si arruolò come allievo ufficiale nell’89° Reggimento Fanteria. Nel luglio 1912, col grado di sottotenente nel 34°
            Reggimento di fanteria della Brigata Livorno, fu inviato in Libia. Qui, alla sua prima esperienza di soldato, fu decorato con
            una Medaglia di Bronzo per il coraggio dimostrato nella battaglia di Regdaline il 15 agosto 1912 dove guidò il suo reparto
            alla conquista della strategica oasi di Zuara in Tripolitania sotto un intenso fuoco dei turco-arabi. Al rientro in Italia, dopo
            il congedo, tornò alla sua prima vocazione imbarcandosi come ufficiale macchinista sul piroscafo Giuseppe Garibaldi. Nel
            gennaio 1915 Rusca fu richiamato in servizio prima nel 74° Reggimento della Brigata Lombardia e poi nel 157° della Brigata
            Liguria, di nuova costituzione. Scoppiata la guerra, fu inviato al comando della 3^ Sezione mitraglieri nella zona del Vrata-
            Vrsic sull’Alto Isonzo e successivamente a Luico, a nord di Caporetto. A seguito dell’offensiva austriaca nel Trentino della
            primavera del 1916, la Brigata Liguria fu trasferita sull’Altopiano di Asiago. Sul Monte Zovetto, il 16 giugno, nel corso di un
            violento attacco, dopo un’accanita ed eroica resistenza di due giorni insieme ai suoi mitraglieri, Rusca rimase ucciso dal-
            l’esplosione di una granata.




            MONTE ZOVETTO, ALTOPIANO DI ASIAGO, 16 GIUGNO 1916, LA STRAFEXPEDITION

            All’intrepido combattente l’onore dei nemici

            Fallito il tentativo di impadronirsi di Monte Lemerle, gli austro-ungarici il 15 giugno, dopo un intenso bombardamento di
            artiglieria, lanciarono un violento attacco contro le posizioni occupate dalle unità della Brigata Liguria sul Monte Zovetto,
            l’altro pilastro difensivo della Val Canaglia, senza riuscire tuttavia a spezzare la salda opposizione dei difensori. Giuseppe
            Rusca, al comando di due sezioni di mitragliatrici, resistette valorosamente, sventò un tentativo di aggiramento, infliggendo,
            con un fuoco di sbarramento intenso e preciso, anche gravi perdite agli attaccanti. Lo scontro sullo Zovetto continuò anche
            nella giornata del 16 giugno. Ferito due volte, distrutte tre delle sue armi dai colpi dell’artiglieria austro-ungarica, il tenente
            Rusca – ormai unico sopravvissuto – continuò a contrastare l’avanzata dei nemici con la sola mitragliatrice rimasta operativa,
            finché fu dilaniato dallo scoppio di una granata. Gli stessi austriaci vollero onorare l’intrepido combattente erigendo un im-
            provvisato monumento con i rottami dell’ultima arma, coi nastri, le munizioni e i calci dei fucili spezzati.
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