Page 92 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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90 LA RAPPRESENTAZIONE DELLA GRANDE GUERRA NEL CONCORSO DELLA REGINA ELENA DEL 1934
CESARE BATTISTI
Trento, 1874 – Ivi, 12 luglio 1916
Cesare Battisti fu quel glorioso personaggio della Prima guerra mondiale destinato a divenire una figura emblematica del-
l’ideale patriottico, a cui sacrificò con fierezza la propria vita. Studioso e uomo politico, fu testimone di un’intera generazione
di irredentisti che si riconosceva nello spirito delle lotte risorgimentali. Frequentato l’Imperial Regio Ginnasio a Trento,
s’iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza di Graz e dopo una breve permanenza in quella città raggiunse Firenze e divenne al-
lievo dell’Istituto di Studi Superiori, predecessore dell’Università degli Studi. Qui incontrò, tra gli altri, Gaetano Salvemini,
Rodolfo e Guido Mondolfo e attraverso la loro frequentazione si avvicinò al socialismo. Dopo un fugace soggiorno a Torino
dove ebbe modo di fare le sue prime esperienze politiche, rientrò nel capoluogo toscano dove si laureò con la tesi su Il
Trentino. Saggio di geografia fisica e antropogeografia. L’impegno sia come studioso sia come politico fu focalizzato sulla sua terra
natale, di cui rivendicava con forza l’italianità, sia pur in un primo momento all’interno del composito mosaico dei popoli
della monarchia austro-ungarica. Così, eletto al Parlamento di Vienna nel 1911 e deputato del Trentino alla Dieta di Innsbruck
nel 1914, si batté per l’istituzione di un’università italiana a Trieste e per l’autonomia amministrativa della sua regione. Apertosi
il conflitto tra l’Austria e la Serbia, riparò in Italia e si impegnò a favore dell’intervento contro gli Imperi centrali. All’entrata
in guerra si arruolò come semplice alpino nella 50^ Compagnia del Battaglione Edolo del 5° Reggimento. Nell’agosto 1915
prese parte alle azioni nella Conca del Montozzo, un vasto pianoro in prossimità della Val Camonica e per il suo generoso
impegno ebbe un encomio solenne. Nel marzo 1916 fu promosso tenente per merito di guerra e al comando della 2^ Com-
pagnia del Battaglione Vicenza combatté in luglio in Vallarsa. Il 10 luglio nel combattimento di Monte Corno sopraffatto
dalle forze nemiche fu catturato. Condotto a Trento, dopo un rapido processo fu riconosciuto colpevole di alto tradimento
dal Tribunale militare e condannato all’impiccagione. Il 12 luglio la sentenza fu eseguita nella fossa del Castello del Buon-
consiglio.
MONTE CORNO, 10 LUGLIO 1916, LA CONTROFFENSIVA ITALIANA SULL’ ALTOPIANO DI ASIAGO
La gloria e la morte di un grande irredento
Nella notte del 10 luglio 1916, il Battaglione alpino Vicenza, di cui Battisti comandava la 2^ Compagnia di marcia, attaccò,
dopo un avvicinamento silenzioso, i difensori austriaci di Monte Corno – un importante punto di osservazione nella zona
del Pasubio – di cui ebbe in breve ragione. Invece l’unità guidata dal generoso trentino rimase bloccata ai piedi del monte a
causa della violenta reazione dell’artiglieria austriaca in una situazione di grande criticità. Per la 2^ Compagnia era impossibile
avanzare, ma altrettanto impraticabile rientrare alla linea di partenza, bloccata tra il fuoco intenso e preciso delle mitragliatrici
e uno strapiombo di venti metri, unica via di uscita. All’alba, un contrattacco nemico decise le sorti degli alpini assediati: i
superstiti furono catturati. Insieme a Battisti fu fatto prigioniero anche il sottotenente Fabio Filzi, irredento istriano. Le loro
vite si spensero sul patibolo nella fossa del Castello del Buonconsiglio a Trento, nel pomeriggio del 12 luglio.