Page 188 - 79 D.C. Rotta su Pompei - La prima operazione di protezione civile
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Un’altra coincidenza?
Ad un più attento esame il piedistallo della croce di le-
gno collocata, sin dal 1854, dinanzi alla chiesa di Casalpia-
no a Morrone del Sannio, rivela di non essere una semplice
pietra ma una antica ara sacrificale di epoca romana. Per
l’esattezza si tratta di un blocco parallelepipedo di calca-
re che misura meno di un metro di altezza per mezzo di
larghezza, con uno specchio per l’epigrafe alto a sua vol-
ta cm 38. L’insieme appare fortemente degradato, diviso
verticalmente in due parti da una vistosa lesione ma sem-
pre coeso, ad eccezione di un grosso frammento in alto
a destra, scomparso in epoca imprecisata. Superior mente
ed inferiormente sulla faccia destra e sinistra una moda-
natura con rozzi bassorilievi rappresen tanti una Patera ed
un Orce sus. Un foro di circa 13 cm di diametro serve da
incastro per la colonnina che sorreggeva la suddetta croce.
Dopo il restauro del 1989 riesce agevole leggere la sua in-
cisione, peraltro integra, che recita:
C[aius] SALVIUS
EUTICUS
LAR[ibus] CAS[anicis]
OB REDIT[um]
RECTINAE N[ostrae]
V[otum] S[olvit]
CAIO SALVO EUTICO
SCIOLSE IL VOTO AI LARI DI CASA
PER IL RITORNO DELLA NOSTRA Sopra e in basso: l’ara con la dedica a Rectina.
Nella pagina a fianco: la chiesa di Casalpiano, Campobasso, e i ruderi
RECTINA dell’abbazia.
La datazione dell’ara rimonta al I secolo d.C. e l’e-
strema rarità del cognome Rectina, lasciano motivata-
mente suppor re che la matrona in questione fosse pro prio
quella che invocò l’aiuto di Plinio. Si spiegherebbe così,
in maniera convincente, il perché dell’ex voto per il suo
ritorno. Va, tuttavia, ricordato che si conosce la menzione
di un’altra Rectina, su di una lapide mor tuaria rinvenuta
nella Spagna Tarragonese, relativa ad una Popilla Rectina,
deceduta a 18 anni, figlia di un certo Lucio e moglie di
Voconio Romano, amico di en trambi i Plinio. Secondo
alcuni studiosi Popilla sareb be stata la figlia della Rectina
coinvolta nell’ eruzione del 79, sposatasi in seguito con
quel loro amico (N) Rectina, perciò verosimilmente fu
salvata e tornò di tanto in tanto nella sua grande villa nei
pressi di Larino, una delle molte proprietà che possedeva
nella II Regio. Un’altra, infatti, sembrerebbe esser stata
presso Canosa, dove non a caso si ritrova una seconda
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