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6          Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione




               Nell’ultimo convegno abbiamo analizzato il 1919. Il Primo dopoguerra ita-
            liano fu uno dei più tormentati d’Europa: i dividendi al tavolo della pace erano
            stati inferiori alle attese, il debito pubblico, la disoccupazione e l’inflazione erano
            fuori controllo. La lacerazione interna alla società, più violenta che nel 1914, era
            appesantita dalla tragedia di oltre un milione di vite perdute, fra vittime del con-
            flitto e della pandemia d’influenza spagnola.
               Fra il 1919 e il 1920 il Paese fu percorso da una febbre rivoluzionaria che
            fece temere lo scoppio di una guerra civile, poi, dal 1921, iniziò l’ondata di riflus-
            so, caratterizzata dal nascere della violenza fascista e da tentazioni sovvertitrici,
            come l’impresa dannunziana di Fiume.
               Infine, stordita dalle divisioni politiche, dalla crisi economica e dai lutti, l’Italia
            sembrò acquietarsi ormai sfinita da tanto tormento. La crisi di Fiume fu risolta,
            l’inflazione tornò sotto controllo e la smobilitazione, del più grande esercito ita-
            liano di sempre, fu portata a termine.
               La Nazione parve così ritrovare una sua unità e poté accingersi, il 4 novembre
            1921, a dare solenne sepoltura in Roma alle spoglie del Soldato ignoto. Fu un
            enorme rito collettivo, che ancora oggi non ha eguali, con il quale il Paese san-
            civa, anche spiritualmente, l’uscita dalla stagione della guerra e l’ingresso in una
            nuova era di apparente concordia.
               Il Convegno analizzerà proprio quell’appuntamento cruciale per la coscienza
            nazionale.
               Si alterneranno numerosi studiosi, appartenenti al mondo militare e accade-
            mico, che cercheranno di rispondere, nelle distinte sessioni, a molti quesiti quali:
                 -   perché la Grande Guerra provocò tante vittime a differenza dei con-
                     flitti precedenti;
                 -   come era costituita la società italiana partita per il fronte;
                 -   l’attenzione sul culto dei Caduti in Italia quale elemento centrale dei riti
                     laici delle nazioni uscite dalla guerra;
                 -   come il Milite Ignoto viene celebrato in alcuni paesi alleati.
               Gli uffici storici, si soffermeranno sul cittadino soldato, su colui cioè che la
            guerra l’aveva combattuta provenendo dalla società civile.
               Si parlerà dei nostri monumenti che conservano gelosamente le spoglie dei
            nostri Caduti e primo fra di essi il Complesso del Vittoriano.
               Tratteremo del ricordo della Vittoria nella Prima guerra mondiale con le sue
            suggestioni e le celebrazione del 4 novembre come momento più alto e, assieme,
            più denso di significato.
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