Page 93 - Atti del primo convegno nazionale di storia militare - Roma 17-19 marzo 1969
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li Pr~sidente dà  i11b;io  alla  uduta ctdcndo  la  parola  al Gett.  C.A.  Giuseppe
        Ma11cmulli  e  al  Dou.  Papafava  De'  Carrareli,  i  quali  illterue/lgollo  IIIICOfll  sulle
        relatiolli dei Capi Uffici Storici  e dd Pro/. Samlri

            Gen.  C.A.  Giuseppe  MANCINELLJ.  -  ll lavoro  degli  Uffici  Srorici
        ed in genere  dei  vari  Istituti  st<>rici  rimane  un  po'  concluso  nella  ce.rchi~
        degli  studiosi  di  questa  disciplina  c  non  mggiunge  una  larga  sfera  di  pub-
        blico dove sarebbe sacrosanto diffondere la conoscenza  della srorin  -  alme-
        no della  « nostra ,.  storia  -  sia  per  un  fine  immediato di  elcv:tZione  delh
        cultura  e  della  coscienza  nazionale,  sia  anche  e  sopratruno  come  profilassi
        contro  iJ  dilagame  fenomeno  del  « rigetto»  del  passato,  cui  si  accompa·
        gna  in  genere  una  completa  ed  ostentata  ignoranza,  quando  non  anche  la
        mali~iosa deformazione  della  nostra  storia  recente.
            Evidentemente  questo  compito  esula  daJ  01mpo  dell'attività  1sntuzio·
        nole  degli  Uffici  Storici  Militari  ma  sarebbe bene  che se  ne  assumessero  il
        carico, in mancanza  di altri enti disposti  n subentr-are e  in presenza  eli  palesi
         tendem:e  faziose  interessate  ad  annebbiare  e  falsare  la conoscenza  dei  fatti
        Storici.  Come?  Ad  esempio,  favorendo,  eventwlmente  « commetrendo"  la
        compilazione  dl  libri  storici  da  parte eli  aurori  noti,  di  grodevole  lettul11,
        cui  ~  :aperto  un  largo  mercato  dl  !errori  « qualunque ».  Eventualmente:
        anche  ricorrendo  a  quello  forma  di  larghissima  diffusione  volgarizzati\  eh<-
        .;  legata  alle  odierne  pubblicazioni.  tanto  in  voga,  o  fascicoli  sertimanali
         che possono contnre su un merCIIto di parecchie decine  di migliaia di  lettori.
            Dotr.  Novello  PAPAFAVA.  -  Prima  di  tutto,  le  relazioni  dei  lr<:
        eg.regi  Capi  degli  Uffici  storici  delle  Forze  Armate  sono  state  molro  inte·
         ressanti.  Esse ci  hanno confermato  la vasrità  delle  opere di  tali  Uffici;  tut·
         tavia oserei  dire che  proprio questa  vastità  può contenere in  sè  un  pericolo
         e  ci~ quello  che  alcune  pubblicazioni  rimangano  poco  diffuse.  Per  esem·
         pio  sulla  guerra  1915-18  sono  stari  pubblicati  ben  27  volumi  e  sono  in
         preparazione  altri  10;  naturalmente  tale  mole  di  pagine  h.:~  ben  scarsa  dif.
         fusione  nel  largo  pubblico.
             Abbiruno  bensl  onche  numerose  monogr:~fie spesso  alquanto  pregevoli,
         mo  sono  naru.rnlmeme  dj  earauere  diremo  così  setroriale.
            Vorrei  pertanto  proporre  che  l'Ufficio  Storico  dell'Esercito  traesse dai
         suddetti  37  poderosi  volumi  2  agili  volumi  di  un 300 pagine ciascuno,  che
         esponessero  e  orecisassero  riassuntivamente,  sulla  base  della  pubblicazione
         dei. documenti  essenziali,  le vicende della grAnde  guerra  che  ci  hl!  condotto

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