Page 89 - Atti del primo convegno nazionale di storia militare - Roma 17-19 marzo 1969
P. 89
in questi giorru e m corso di approvazione un disegno di legge per la
costruzione in Roma di una vera e propria città degli archivi, che potrà
anche permettere di costituire anche da noi gli archivi intermedi: grandi
depositi ove tutte le amminisuazioni dello Stato a carattere centrale ver-
sano i loro archivi conservando presso di sé solo le carre dell'ultimo quin-
quennio con abolizione quindi degli archivi deposito. In questo archivio
intermedio diretto da archivisti di stato e con la coUaborazione di esperti
delle singole ammirustra?.ioni si effettuano e lt' operazioni di scarto e i
riordinamenti, decidendosi poi deUa destinazione all'Archivio Centrale del-
lo Stato per la conservazione perpetua. T vantaggi di tale tipo di archivio,
già in funzione presso i paesi archivisticamente più attenti, sono evidenti,
sia per gli uffici produttori di carte che non risulteranno più gravati della
mole della documentazione da conservare, e per gll studi in quanto il
giudizio su la convenienza o meno di conservare quella documentazione
avverrà fuori deUe tradizionali pressanti istanze: necessità di spazio, neces·
sità di locali ere. cui del resto ho già alluso nella relazione.
Un intervento che mi ba particolarmente interessato è stato quello
del Ten. Col. Lodi su l'istituendo museo dell'Arma aeronauti~ in Torino.
Le fonti della storia militare sono molteplici, ma è evidente che io non
potevo fare riferimento a tutte. Che i musei inresi anche come sola rac-
colta di oggetti siano una fonte di ricerca scientifica non vi è dubbio. I
rapporti però tra archivi e museo sono più stretti di quanto si pensi, tanto
che oggi si vanno istituendo speciali archivi che si risolvono nel museo.
Mi spiego, riferendomi a quanto ha fano la Siemens a Monaco dove appun-
to ogni « pezzo » esposto è preceduto da tutta la documentazione storica
relativa alla invenzione ed esperienze che hanno portato alla tealizzazione
di quel « pezzo » con anche le (otografic degli studiosi eli ogni nazione
che hanno collaborato n queUo, con le loro scoperte e le date relative. Que-
sto indubbiamente è un tipo di archivio-museo da tener presente. Occorre
però evitare che per realizzare ciò non si depauperi o si spe;o:zi l'unità degli
archivi; del resto molto può oggi risolversi con la fotocopia dei documenti.
In un suo intervento il generale Puddu ba rilevato l'opportunità che
tutti i documenti riferentisi alla attivitò del Comando Supremo siano riu-
nid in una sezione d'archivio suggerendo che si realizzi ciò prelevando tali
documenti dai tre Uffici Storici. Pur non rivolta a me direttamente, inter-
ferisco facendo presente che sarebbe stato bene conservare unita tale docu-
memazione; ma che ora è sconsigliabile una simile fusione per gli incon-
venienti che certe operazioni comportano e nell'ordinamento da ricostruire
e nella possibilitA di ricerche.
Si è anche avanzata la proposra che si realizzi uno schedario di tutti
i documenti interessanti la sroria militare esistenti negli archivi di Stato
(Ghislaberti) e negli archivi privati (Morelli). Turro è possibile, ma si
pensi alla vascità dell'impresa dovendosi ovviamente comprendere in que-
sta documentazione anche tutte le varie incidenze sul fatto militare e di
91