Page 84 - Atti del primo convegno nazionale di storia militare - Roma 17-19 marzo 1969
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Agli llltervetlli replica11o il Pro/. Alberto M. Ghisa/berti, ed il Pro/es-
sor Leopoldo Sandri.
Prof. Alberro M. GHISJ\LBERTI. - Confesso che l'intervento dd
Gen. Di Lauro mi ha alquanto turbato.
Ne:i tempi passati la rigida separazione tra la storiografia militare e
quella, per intenderei, borghese ci ha fatto rasentare il limite eU una crisi:
oggi siamo qui riuniti, srudiosi di diversa provenienza. per ricercame, ap-
punto, la cnusa c per fare sl che gli studi di Storia roilltare non siano più
divisi in comp::mimenti stagni.
Sono d'accordo con coloro che sostengono che gli Uffici Storici hanno
compiti che spesso esulano da quelli menamente scientifici e che vengono affi-
dari loro dagli Stati Maggiori. Ma, se noi ci poniamo su ques-ta strada,
domani po• •cmmo sentirèi dire: « I documenti sono di nostra competenza
e non è possibile affidare ad altri lo studio di essi ~.
Se noi stabiliamo che è compilo esclusivo degli Uffici Storici militari
quello di salvaguardare il materiale documentario, studiarlo e pubblicarlo,
avverrà che tale sarà iJ lavoro che essi si addosseranno, che non sol-
tanto la storia della g\lerra del 191 ~ 8 per essere completata dovrà atten-
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dere rutri 10 o 1.5 anni, ma sarà addirittura proibiw allo studioso non mili-
tare di esprimere una sicura opinione su quegli avvenimenti non potendo
essa essere sorretta dn una valida documentazione.
Io mi chiedo se questo possa veramente giovare all'interesse della Sto-
ria militare, non solo, ma anche a quello della conoscenza dell'attività svolta
in altri momenti storici dai vari ministeri della Guerra, della Marina e
deiJ' Aeronautica.
Sono tanti i motivi che ci fnnno dubitare della bontà di quc:no impre-
visto restringersi dell'accessibilità agli Uffici Storici. Se questi ultimi non
banno i mezzi sufficienti per la loro normale attività, come possono fare
quello che si chiede loro om? Parlo per esperienza personale perché bo ap-
panenuto all'Ufficio Storico dello S.M.E. per quasi quamo anni.
Queste difficoltà soJ"gevano anche allora quando la nostra attività non
porevn ovviameme essere pubblica. A parte Il fatto che cr:tvamo in guerl'a
e in mezzo ad essa l'Ufficio Storico doveva svolgere la sua attività, il desi-
derio che si poteva avere di fare lavori di storia cozzava coouo la man-
canza di mezzi.
Ora io sono d'accordo che gli Uffici Storici sesvano agli Stati Mag-
giori delle tre grandi branche della viLa milìtare italiana; ma ciò non deve
impedire che possano servire Anche all'interesse della storia, che è l'inte-
resse di rutti gli italiani che hanno il desiderio ed Il dovere di conoscere la
storia del prop1·io paese.
Io sono d'accordo sulla necessità della cautela, sul riconoscimento del
diritto che gli ufficiali degli Uffici Storici hanno di lavoraro in proprio
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