Page 85 - Atti del primo convegno nazionale di storia militare - Roma 17-19 marzo 1969
P. 85
sui documemi che essi conservano con tanta cura, amore e competenza; ma
diamo a questi Uffici il modo di poter servire anche gli interessi delb storia
del nostro paese, perché altr.imenti saremo costretti ad attendere almeno un
altro mezzo secolo prima di sapere se certe ricostruzioni degli eventi della
storia d'Italia sono veri, in quanto i documenti relativi sono gelosamente
conservati come in certi Archivi privati ...
Eviriamo, per carità, di commettere lo stesso errore - o arbitrio? -
che commettevano una volta i direttori di scavi archeologicì che non pub-
blicavano i risultati dei propri rirrovament! se non dopo moltissimo tempo,
impedendo cosl agli altri studiosi di giovarsene.
Io dirigo pro tempore un certo [srituro che ha la fortuna di possedere
un notevole Archivio. Da noi vengono anche stranieri a smdiar:e, oltre agli
italiani, ed i documenti che conserviamo per grandissima parte da diversi
anni. sono stati sempre tenuti con cura e competenza universalmente ricono-
sciute dalla prof. Morelli. Sino ad ora non c'è mai stato sottratto nulla, ed è
venmente un miracolo se i documenti ci sono ancora tutù perché abbiamo
solo due uscieri per sorveglia.rli ...
Sono d'accordo con il Geo. Di Lauro sul fatto che gli Uffici Storici
debbano essere protetti da una speciale riservatezza; rna questo non deve
impedire che gli studiosi possano giovarsi di questi documenti.
Noi siamo per la Hberalizzazione dell'accesso agli archivi. ma deside·
riamo che i documenti in essi contenuti siano dati in visione a persone cbe
dinno il massimo affid.nrnento di ser.ierà.
f erme restando certe cautele assolutamente indispensabili e fermo re·
stando il riconoscimento che uo nuovo Ufficio Storico, ampliato ed aumen-
tato di personale ano a farlo funzionare, possa non solo fare opera di
raccolta, ma anche di pubblicazione a ritmo più serrato, non trinceriamoci
dietro certe difficoltà e affranchiamoci da quei preconcetti cbe jmpediscono
ngli studiosi di entnu:e negli Uffici Storici a svolgere la loro attività.
Sarebbe mio desiderio e costituirebbe l'avverarsi di un mio sogno
se si potesse arrivare alla creazione di uno « Schedario generale della docu·
ment.aZione militare italiana » (voglio limitarmi alla sola parte italiana).
Una simile organizzazione suggerirebbe allo studioso a chi rivolgersi per cono-
scere se su un certo avvenimento esistano altri documenti, se su una cena
campagna militare gli avvenimenti si sono svolti veramente come dicono la
tradizione e i resoconù ufficiali.
Mi si dirà che ci vogliono milioni per fare quesco! E perché non
spendere quakhe milione in meno altrove, per affrontare invece una spesa
come qucsra che, daodo una documentazione unitaria della storia militare,
gioverà a runi gli studiosi?
Dobbiamo, in altri termini, fare qualcosa da cui possa in un non troppo
lontano domani scaturire la possibilità per tutti dJ incominciare a studiare
sul serio, senza limitazioni di alcun genere, la Storia Militare.
117