Page 86 - Atti del primo convegno nazionale di storia militare - Roma 17-19 marzo 1969
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L'avverarsi di questo sogno non mi sembra cosa impossibile. E poiché
se n'è accennato, io vorrei anche auspicare che gli Uffici Storici militari
curino la raccolta della documentazione relativa ai Corpi franco-anglo-aro.;.
ricani e a quei reparti o legioni cecoslovacchi e rumeni che hanno combattuLO
durante la t• Guerra mondiale sul nostro suolo.
Quanti erano con noi al recente Congresso di Storia dd Risorgimento
a Trieste hanno sentito ricordare le Legioni cecoslovacche e romene in Italia.
TI Prof. Pascu, del quale sono lieto di annunciare la nomina a rettore
della Università di Cluj, ha fattO un'interessantissima relazione sul contri-
buto della Legione romena in Italia, Legione che si è battuta molto bene,
anche se con meno clamore dì quanto abbia fano la consoreUo cecoslovacca.
Una storia di questo contributo varrebbe la pena di farla: documenti
certamente ne avete anche voi all'Ufficio Storico dello S.M.E.; ad ogni
modo se ne potrebbero trovare anche in altri Archivi italiani. Servirebbe
un po' a ricordare certe amicizie, perché, se anche i tempi sono mutati ed
i colori delle bandiere sono cambiati. restano gli scritti a testimonia01.a
di quegli anni e di quella frate.rnità d'armi.
Prof. leopoldo SANDRI. - Rin~razio coloro che hanno preso la
parola a proposito della mi:1 relazione ed anche coloro che pur inrerve•
nendo su altre relazioni hanno sollevato problemi connessi con lo stato
deali archivi e la possibilità delle ricerche da parre degli studiosi.
Questi interventi possono essere riuniti diciamo grMi O modo in tre
gruppi.
tt) richiesta di informazioni su temi generali;
b) richiesra di informazioni ~u 1emi particolari;
c) suggerimenti e proposte.
Risponderò seguendo quest'ordine.
E per cominciare prendendo come riferimcnro l'intervento del Gen.
Di Lauro posso precisare che quando si dice che in Italia la ricerca archi-
vistica a scopo di studio è libera signiliC'll che rutti i cirtadini possono
accedere agli Archivi di Stato per la consultazione delle fonti documen-
tarie depositate in essi.
Quando poi si dlce che gli archivi sono pubblici ~igni6ca parimenti
che i fondi documentari conservali negli Archivi di Stato sono :~perti al
pubblico con la sola eccezione per quelli relativi alla politica interna ed
estera che divengono pubblici dopo cinquanta anni. Questo è un aspetto
della lìbcralità che esiste nel nostro paese nel senso che i fondi documen-
tari cbe non rientrino rra quelli per cui è previsto il cinquantennio, sono
consultabili anche in data più recente. Ripeto quanto bo già detto nelb
relazione e cioè cbe è possibile l'accesso a fonti vincolare dal cinquanten-
nio per epoche a noi più vicine con l'aurorizzazione del Ministero dell'In-
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