Page 16 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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nell'ottobre del 2002, mentre il periodo 1915-1943 è stato oggetto, l'anno
scorso, del convegno ospitato dalla Facoltà di Scienze Politiche dell'Univer-
sità "La Sapienza" e dal Museo Storico dei Granatieri di Sardegna che ha
riscontrato un successo di pubblico, sia di studenti che di studiosi, veramente
lusinghiero.
Il tema generale dei tre congressi riguarda i molteplici aspetti dei rapporti tra
le Forze Armate e la Nazione italiana, rivisitati non solo nell'ottica delle
tappe essenziali della storia nazionale, bensì anche sotto un profilo politico e
storico più ampio che valga a mettere in risalto quanto e come le Forze
Armate abbiano improntato la vita nazionale nei suoi più vari aspetti.
Per quanto riguarda il convegno attuale: si tratta di esaminare due grandi
periodi che per l'Italia segnano due fasi quasi contraddittorie della propria
posizione internazionale; la prima appare dominata dal disorientamento nel
quale si venne a trovare il governo e la Nazione di fronte ad un evento pur
voluto e desiderato, ma certamente innovativo nelle sue dimensioni. In que-
sta prima fase che appare realmente un "incerto intermezzo", le autorità ita-
liane ed il paese tutto stentano a trovare una via maestra da percorrere di
fronte alle conseguenze disastrose di una guerra (persa, o vinta?), una guerra
appena finita che ha lasciato poderose conseguenze negative nel tessuto con-
nettivo della penisola, ma che conserva circa la posizione internazionale
dell'Italia delle pesanti contraddizioni. In un mondo di vincitori, alleati che
pur si dividono, l'Italia martoriata con vittime civili, reduci disorientati e
crisi economica evidente, stenta a confermare la via dell'Occidente che
sarebbe la sua naturale; essa stenta a scegliere, specialmente alla luce dell'ini-
quità di un trattato di pace che la penalizzava proprio da parte di coloro che
più sarebbero i suoi naturali difensori ed alleati. Non va trascurata anche per
questo motivo la tentazione neutralista dell'Italia, all'inizio della guerra fred-
da. Vi furono elementi certamente importanti e validi nel disorientamento
politico generale italiano.
Nella seconda fase la proclamazione della Repubblica, con il riaffermare
malgrado ogni delusione della propria fedeltà alla democrazia ed alle allean-
ze con l'Occidente, diede spessore ad una volontà che si manifestava con una
"ricostruzione" non solo materiale, ma anche ideologica e internazionale. La
scelta europea di De Gasperi e di Sforza costituisce con quella atlantica l'ele-
mento dominante dell'intera posizione dell'Italia in una guerra fredda che
pone nuovamente l'Italia al centro di tensioni e di crisi che solo la saldezza
della NATO e la collaborazione dei "grandi alleati", ma specialmente degli
Stati Uniti, eviteranno le temute conseguenze di rivolgimenti interni o di
aggressione esterna. In questa fase l'importanza delle forze armate ricostruite