Page 4 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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            mento di consenso popolare e nazionale. Quest’ultimo modello, sebbene
            avrebbe avuto realizzazioni diverse in Germania (unificazione alla Prussia con
            il mantenimento delle altre istituzioni e autonomie locali) e in Italia (annessio-
            ne tout court al regno sabaudo), sarebbe comunque stato il modello ideale per
            le giovani nazioni emergenti dei Balcani (come il Montenegro e la Serbia,
            aspiranti a divenire centri per l’aggregazione dei popoli slavi meridionali, o la
            Romania del “vecchio regno”, che diventa Grande Romania soprattutto con
            l’annessione della Transilvania ungherese, nonché della Bucovina austriaca e
            della Bessarabia russa). Per tutti questi elementi il Risorgimento rimane un
            grande movimento libertario e liberale, modello per altre regioni d’Europa: gli
            attori nazionali di questo complesso panorama internazionale sembrano capa-
            ci di far valere i propri processi di “risorgimento” nazionale e di proporsi,
            sull’esempio del Risorgimento italiano, dalla seconda metà del XIX secolo
            fino alla prima guerra mondiale, come i principali fattori di disgregazione dei
            grandi imperi plurinazionali.
               L’unificazione nazionale avviene su ispirazione democratico-mazziniana,
            realizzata da volontari-garibaldini con esiti moderato-cavouriani. Nella Peni-
            sola i “risvegliatori” ottocenteschi della nazione risorgimentale, gli attori e i
            protagonisti sono dunque numerosi: dal profeta dell’Unità italiana e dell’alta
            missione spirituale della nazione, Mazzini, al generale Garibaldi, punto di
            riferimento non soltanto per i patrioti italiani ma per tutti i popoli dell’Europa
            centro-orientale che invocano e ottengono l’intervento dei suoi uomini. Da
            Camillo Benso conte di Cavour al caleidoscopico panorama di pensatori e
            “osservatori” come Gioberti, Balbo, Rosmini, Durando, Cattaneo, D’Azeglio.
            Una fase storica di grande importanza, dunque, non soltanto per la Penisola,
            ma per l’intero continente che vide nell’Unificazione italiana un notevole
            elemento di destabilizazazione dell’obsoleto ordine europeo e il compimento
            di un’importante tappa nel processo di liberazione dei popoli (Tamborra).


                                                             Il Presidente della CISM

                                                                Col. Matteo Paesano
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