Page 7 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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               Intervento del Presidente del CASD


               Amm. Sq. Marcantonio TREVISANI





                   ignor Sottosegretario alla Difesa, Signor Capo di Stato Maggiore della
               S Difesa, Autorità, graditi ospiti tutti. Come Presidente del Centro Alti Studi
               per la Difesa, sono particolarmente onorato di poter ospitare, ancora una volta,
               i lavori di questo convegno. Il tema proposto contiene, a mio avviso, due con-
               cetti fondamentali e stimolanti.
                  In primo luogo, il carattere europeo dei principi ed ideali alla base del pro-
               cesso risorgimentale nazionale. Le dinamiche che hanno dato luogo ai primi
               moti rivoluzionari e alle guerre d’indipendenza, trovano una continuità con le
               vicende dell’ultimo secolo, quando si ritorna a parlare di “secondo risorgi-
               mento” tanto a livello nazionale che europeo. È sufficiente ricordare la costru-
               zione delle prime concrete comunità europee a partire dagli anni ’50 del
               secolo scorso, che hanno posto le basi della creazione dell’unione europea,
               fino al trattato di Lisbona ratificato l’anno scorso. Il filo conduttore è sempre
               rappresentato dagli stessi ideali fondamentali, maturati ed assimilati nella
               sensibilità morale e nella cultura istituzionale del popolo italiano come degli
               altri popoli europei.
                  In secondo luogo, il ruolo determinante degli attori che lo hanno guidato,
               mossi dalla loro personale determinazione e coraggio. È infatti l’uomo che
               crea le istituzioni e le leggi, è l’uomo che disegna il suo futuro, avendo
               coscienza del passato, tanto dei suoi errori quanto dei suoi successi, di quanto
               ha voluto ignorare, creando spesso disastri, e di quanto invece ha fatto tesoro
               per progredire,dando benessere e sicurezza alla collettività nazionale. Una
               riflessione approfondita, un dibattito franco e scevro da stereotipi sono quindi
               il modo migliore per tracciare le vie del nostro futuro. Abbiamo un dovere
               morale nei confronti dei nostri eroi che ci hanno donato il bene inestimabile
               dell’unità nazionale: impegnarci con le nostre energie intellettuali e fisiche per
               il progresso dell’Italia e dell’Europa, impegnarci con saggezza e senso di
               responsabilità collettiva, affrontare con coraggio le sfide e offrire ai nostri
               giovani valori e principi, come hanno fatto verso di noi i nostri antenati.
               Colgo l’occasione per un’ultima riflessione, o meglio per una proposta per i
               futuri convegni, proprio per sottolineare il loro valore aggiunto, ritengo impor-
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