Page 10 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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10            Il RIsoRgImento e l’euRopa. attoRI e pRotagonIstI dell’unItà d’ItalIa


            Roma “La Sapienza”, dell’Università di Napoli “Federico II”, dell’Universi-
            tà di Parigi “Sorbona” e del Museo Storico dell’Esercito di Vienna.
               È altrettanto significativo che il Convegno si svolga anche quest’anno a
            ridosso del 4 Novembre,  Anniversario della  Vittoria, Giorno dell’Unità
            Nazionale e Giornata delle Forze Armate. Come ho ricordato nel mio mes-
            saggio alle Forze Armate, esse «hanno rappresentato l’elemento fondante per
            costruire il processo unitario e consolidare nel tempo quel patrimonio
            d’identità che oggi rappresenta una realtà condivisa per tutti gli italiani».
            Nella Grande Guerra l’Italia ha «saputo dimostrare in un momento fonda-
            mentale della propria storia, di essere divenuta una Nazione coesa, capace di
            contribuire in misura determinante alla vittoria finale nella prima guerra
            mondiale e di conquistare un ruolo di primo piano nel panorama internazio-
            nale».

               Tale ruolo di assoluta rilevanza in campo internazionale è mantenuto oggi
            anche grazie alle missioni che le nostre Forze Armate svolgono all’estero
            nell’ambito di un’indispensabile visione ampia della nostra sicurezza nazio-
            nale, nella fedeltà alle nostre alleanze ed allo spirito della nostra Costituzione
            che, come recita l’art. 11, ci impegna ad assicurare «la pace e la giustizia fra
            le  Nazioni»  ed  a promuovere e  favorire «le organizzazioni  internazionali
            rivolte a tale scopo». È quanto fanno quotidianamente, con alto senso del
            dovere e spirito di sacrificio, i nostri militari ovunque impegnati, in Patria e
            all’estero; più di novemila di essi sono operanti in trentatre missioni in 21
            Paesi, dall’Afghanistan al Kosovo, dalla Bosnia all’Iraq. Questi militari pos-
            sono a ben diritto considerarsi gli eredi dei combattenti del Risorgimento e
            della Prima Guerra Mondiale, che servirono la Patria italiana, ma si battero-
            no anche per un’Europa e un mondo fondati sui principi di libertà.
               Molto opportunamente il vostro convegno, già nel titolo, ricorda che
            l’Unità d’Italia fu un processo storico pienamente inserito in un più ampio
            movimento d’idee a livello europeo. Il periodo tra il 1815 ed il 1870 è giu-
            stamente definito dagli storici l’età del liberalismo nazionale, poiché i prin-
            cipi di libertà e di nazionalità furono le forze profonde che più operarono per
            la trasformazione della carta geopolitica dell’Europa. Sempre dagli storici,
            l’Unificazione italiana, più di quella tedesca, è considerata il modello esem-
            plare di successo nell’applicazione di tali principi, che non furono mai
            disgiunti. Il Conte di Cavour, sul cui operato mi dilungai in particolare inter-
            venendo al convegno dello scorso anno, fu uno statista di respiro veramente
            europeo, che comprese bene la lezione degli avvenimenti della prima guerra
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