Page 3 - Atti 2012 - L'Italia 1945-1955. La Ricostruzione del Paese e le Forze Armate
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             Presentazione

             Col. Matteo Paesano      1






             Italia 1945-1955 la ricostruzione del Paese


                   el 1945 il Paese è un cumulo di macerie con una bassissima produzione
             N industriale e una inflazione fuori controllo, almeno fino al 1951. Alla distru-
             zione fisica del Paese si accompagna il profondo disagio morale conseguente alla
             grave frattura che si è verificata nella società italiana con i lunghi anni di guerra
             sui vari fronti (dall’Africa alla Russia, le sconfitte, i prigionieri, gli internati ecc.),
             con la divisione del Paese in Regno del Sud e Repubblica Sociale italiana, con la
             fine delle illusioni “popolari” sulle capacità demiurgiche dell’Uomo della Provvi-
             denza, con la pessima prova delle classi “dirigenti” (al Nord come al Sud), con i
             conflitti sul territorio nazionale (la guerra di liberazione contro i tedeschi ex alleati
             ma anche una autentica guerra civile).
                L’italia era entrata nella seconda guerra mondiale come membro dell’Asse e
             ne era uscita come cobelligerante a fianco degli Alleati. Nell’immediato dopo-
             guerra il governo italiano si era trovato di fronte a due problemi fondamentali:
             raggiungere un soddisfacente accordo di pace e assicurare il sostentamento della
             popolazione avviando la ricostruzione. La collaborazione economica, militare e
             politica prestata agli Alleati durante il periodo della cobelligeranza, aveva reso
             meno gravosi, alla fine della guerra, i controlli di questi. È noto che lo sforzo mi-
             litare aveva riscosso l’apprezzamento di alcune importanti autorità militari alleate
             ma l’atteggiamento prevalente dei vincitori era piuttosto quello di non concedere
             attenuanti agli italiani. Facevano eccezione parziale gli Stati Uniti d’America, che
             non avevano nei confronti dell’italia particolari rivendicazioni e che al contrario
             intravedevano l’importanza geo-strategica della penisola in funzione della dottri-
             na del containment, che prevedeva il contenimento dell’espansione sovietica sullo
             scacchiere europeo non solo nel contesto territoriale tedesco (con la cosiddetta
             “cortina di ferro”, che avanza ad ovest ben oltre il porto polacco di Stettino, come
             al principio formulato da Churchill) ma anche sul confine orientale italiano e sulla
             regione adriatica e balcanica (è il caso della guerra civile in Grecia).

             1  Capo dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa, già Presidende CISM, rappresentante
                della Difesa per la storia militare nei consessi nazionali e internazionali. in applicazione del D.
                L. n. 95 del 6 luglio 2012, convertito in legge dall’art. 1. comma 1, L. 7 agosto 2012, n.135 l’Ufficio
                Storico dello SMD sostituirà la CISM in tutte le sue funzioni e attribuzioni, senza soluzione di conti-
                nuità, quale unica legale istituzionalità rappresentativa a livello nazionale ed internazionale.
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