Page 5 - Atti 2012 - L'Italia 1945-1955. La Ricostruzione del Paese e le Forze Armate
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intervento del Presidente del Casd
Gen. sq. a. orazio stefano Panato
ignor Ministro della Difesa, Signor Capo di Stato Maggiore della Difesa, au-
s torità e gentili ospiti, sono lieto di portare il benvenuto ed il saluto del CASD
in questo Congresso che si propone di esaminare, sotto i più svariati punti di vista,
un periodo particolarmente significativo della nostra vita nazionale, quello della
ricostruzione che va dal 1945 al 1955.
Sono lieto che avvenga qui, perché il CASD come Loro sanno, oltre ad essere
un istituto di alta formazione per la Difesa, è anche un centro di ricerca nel campo
della Difesa, della sicurezza e anche della storia militare.
il periodo della ricostruzione credo sia uno dei
periodi non adeguatamente esplorati dal punto di
vista storiografico, per una serie di ragioni. Innan-
zitutto, annoveriamo fra queste lo scoramento che
ha invaso gli animi di tanti all’indomani del disastro
materiale e morale della seconda Guerra mondiale.
Nei settant’anni di vita unitaria, il nostro Paese ave-
va raggiunto lo status di potenza regionale, eravamo
arrivati, anche se ultimi, al tavolo dei quattro grandi
europei; con la fine della guerra tutto sembrava finito!
La necessità e l’impellenza di ricostruire, di restituire
un assetto stabile induceva a guardare avanti piuttosto
che riflettere sul presente.
La seconda ragione è legata, a mio avviso, ad una sorta
di rimozione che le élite dell’epoca hanno operato nei ri-
guardi del presente, motivazione molto comprensibile dal
punto di vista umano. Tali élite non avevano alcuna voglia
di scandagliare il presente, perché avrebbe voluto dire chie-
dere ragione di esistenze e istituzioni. Quindi era preferibile
guardare al futuro che incombeva, rispetto al riflettere sul
presente.
È emblematico di questa volontà di superare rapi-
damente il recente passato l’esempio relativo all’A-
eronautica, ovvero alle difficoltà che la mia Forza
Armata ha dovuto affrontare, negli anni Settanta,
allorché si decise di istituire un Museo dell’A-
eronautica. Gli aeroplani del Dopoguerra, re-
taggio e memoria quindi della guerra stessa,