Page 8 - Atti 2012 - L'Italia 1945-1955. La Ricostruzione del Paese e le Forze Armate
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             vegni l’italia del secondo Dopoguerra.
                In diverse occasioni infatti, la CISM si è occupata di tale periodo coi suoi con-
             vegni  L’Italia nella Seconda Guerra Mondiale; Le Forze Armate e la fine della
             guerra; L’Italia nel Dopoguerra e Le Forze Armate dalla scelta repubblicana alla
             partecipazione atlantica, i cui atti costituiscono altrettanti volumi.
                L’interesse per i rapporti tra le Forze Armate e le istituzioni, infatti, ha costi-
             tuito sempre il fulcro centrale degli studi della Commissione, come ad esempio
             nel 2006, quando, celebrando il sessantesimo del referendum, si è interessata ai
             rapporti fra “Repubblica e Forze Armate”.
                Nel corso degli ultimi anni, la CISM, per i Congressi nazionali, ha infatti se-
             guito il filo rosso delle celebrazioni dei vari anniversari che di frequente hanno
             caratterizzato la nostra storia nazionale.
                Quest’anno, invece, volendo distaccarci da questo susseguirsi di celebrazioni,
             e in vista anche del prossimo anno in cui ricorderemo il primo conflitto mondiale,
             abbiamo deciso di trattare della fase di ricostruzione che ha caratterizzato l’italia
             del decennio 1945-1955, un periodo di profondo disagio causato dai lunghi anni
             di guerra sui vari fronti ed in particolare dal biennio in cui il nostro territorio è
             stato attraversato dal conflitto.
                Una crisi che costituisce per noi un tema storico ma anche di respiro attuale:
             allora come oggi ci si trovava nella situazione di porre un rimedio ad una serie di
             disagi per assicurare il sostentamento della popolazione e un futuro migliore.
                Lo sforzo politico e militare per una svolta per un nuovo ruolo dell’italia all’in-
             terno degli equilibri creati dalla “guerra fredda” e la ristrutturazione e moderniz-
             zazione della dottrina della sicurezza sono stati principi fondanti della collabo-
             razione fra le istituzioni euro-atlantiche e le nuove generazioni della Repubblica
             Italiana, ormai ispirate dal “ripudio della guerra come strumento di aggressione” e
             a favore dell’edificazione di un’Europa di pace, progresso e benessere.
                 Non mi dilungo oltre, poiché sono qui presenti numerosi conferenzieri che in
             questi due giorni di Congresso sapranno illustrarvi al meglio quanto caratterizzò
             il periodo storico di cui trattiamo.
                Mi sia consentito ora, al termine di questa mia breve introduzione ai lavori del
             Congresso della CISM, ringraziare: l’Università  “La Sapienza” di Roma ed in
             particolare: il Pro-Rettore Prof. Antonello Folco Biagini, che ci ha sempre soste-
             nuto e a cui mi lega una conoscenza di anni; il Prof. Paolo simoncelli e il Prof.
             Marco Cilento per aver dato la disponibilità relativa al riconoscimento dei crediti
             universitari per il nostro Convegno;  l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Mi-
             lano, nella persona del Prof. Massimo De Leonardis, Direttore del Dipartimento
             di Scienze Politiche, Segretario Generale della CISM, Vice-Presidente del Board
             Internazionale, che si occupa anche dei contatti con le Commissioni omologhe
             all’estero e con il Board internazionale.
                Un “grazie” va agli studenti sia delle Università sia dei Licei, in particolare il
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