Page 11 - Atti 2012 - L'Italia 1945-1955. La Ricostruzione del Paese e le Forze Armate
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             Intervento del Capo di Stato Maggiore
             della Difesa



             Generale Biagio aBrate






             Signor Ministro della Difesa,
                   norevoli  parlamentari  delle  Commissioni  Difesa  di  Senato  e  Camera,
             O cari Capi di  stato  maggiore delle Forze  Armate e Rappresentanti  del
             Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, del Segretario Generale della
             Difesa/Direttore Nazionale degli Armamenti e del Comandante Generale della
             Guardia di Finanza, Autorità tutte, italiane ed estere, Illustri esponenti del mondo
             accademico, Amici e colleghi, Cari studenti delle Università e degli Istituti supe-
             riori, Signore e Signori.
                Mi  sia  innanzitutto  consentito  di  ringraziare  il  Ministro  della  Difesa,
             Ammiraglio Giampaolo DI PAOLA, per la Sua presenza all’odierna giornata di
             apertura dell’annuale congresso di studi storici organizzato dalla Commissione
             italiana di storia militare.
                Un evento che, nella sua ciclicità, è oramai diventato un appuntamento fisso
             e, direi, imperdibile nell’agenda non solo degli “addetti ai lavori”, ma di tutti gli
             amanti della storia militare.
                Un ambito di studio, una passione, per gran parte dei presenti, che non può
             essere relegata al solo contesto nazionale, né può essere appannaggio esclusivo
             di coloro che hanno indossato o indossano l’uniforme, come peraltro testimoniato
             dalla presenza, oggi, di tanti esponenti della Società civile.
                Perché la storia militare è la storia di un popolo, è la storia dei popoli, è la storia
             di tutti noi.
                Un patrimonio di valori e di ideali la cui valenza universale è attestata dall’affi-
             liazione della Commissione internazionale di storia militare (nel cui ambito ope-
             ra la “Commissione” italiana) all’UNESCO, l’organizzazione delle Nazioni Unite
             per l’Educazione, la Scienza e la Cultura.
                il Generale Panato e il Colonnello Paesano hanno perfettamente contestualiz-
             zato, nei loro interventi, la “due giorni” di dibattiti e di incontri che ci attendono
             qui, al CASD, alla presenza di relatori di alto profilo che, al di là dello specifico
             background professionale, hanno in comune il desiderio di condividere emozioni
             e trasmettere “cultura”.
                La “cultura” nella sua accezione più alta e meritoria, intesa come quell’insieme
             di conoscenze che concorrono a “formare” la personalità di un individuo.
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