Page 15 - Atti 2012 - L'Italia 1945-1955. La Ricostruzione del Paese e le Forze Armate
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Intervento del Ministro della Difesa
amm. Giampaolo Di Paola
a coloro che prenderanno parte ai due giorni di questo congresso organizzato
È dalla CISM (grazie al Colonnello Paesano, al Prof. Biagini, e a quanti vi
hanno lavorato), che spetta il compito di approfondire le tematiche relative alla
storia del decennio1945-1955 in Italia. È del resto questo il compito degli studio-
si: comprendere il senso delle cose.
sono i giovani coloro che sono chiamati a svolgere il compito di comprendere
quel decennio di ricostruzione in Italia, un decennio che si connota come punto
di partenza per il decennio futuro che invece ci aspetta. Esistono infatti, secondo
me, numerose similitudini e analogie tra il passato, nella ricostruzione dell’Italia,
e quello che verrà, ovvero un momento attuale di necessità di rinnovamento.
L’Italia entrò a far parte dell’Alleanza Atlantica, e fu un elemento fondante per
il Paese e per le Forze Armate, perché in caso contrario sarebbe rimasta avulsa
dall’evoluzione del mondo occidentale. Dobbiamo quindi ringraziare, sia politica-
mente sia militarmente, chi ebbe la capacità di capirne l’importanza.
Qualche anno dopo, a Roma, si firmò il Trattato di Roma che aprì la strada per
l’Unione Europea.
Oggi sia l’Unione Europea sia l’Alleanza Atlantica stanno vivendo un momento
di profondo cambiamento. A motivo della crisi che stiamo affrontando, al di là di
un futuro economico, l’Unione Europea ha aperto un nuovo dibattito di riflessione
su se stessa e sul suo compito.
Il decennio 1945-1955 è quindi fondamentale. All’epoca, e mi rivolgo soprattutto
ai giovani, c’era una volontà superiore di pensare più ai doveri che ai diritti, più
all’impegno, al sacrificio, al sacrificarsi. Il dovere aveva, e deve avere ancora
oggi, un’importanza grande quanto quella del diritto.
Il pilastro delle politiche economiche comunitarie e la sicurezza sono comunque
stati sempre, ieri come oggi, le due facce della medaglia per la stabilità e anche per
il rinnovamento di un Paese. La creazione della moneta unica, infatti, ha prodotto
la necessità di una politica economica e fiscale oggi coordinata, e forse, si spera,
un domani condivisa.
Si inizia oggi a parlare di sicurezza europea, adeguata ad una dimensione grande
quale quella dell’Europa, e quindi punto di partenza rilevante, input per una seria
riflessione su se stessa e per quanti operano nel settore.
i Consigli Europei non hanno mai portato la tematica all’attenzione dei Capi di
governo. Finché l’argomento rimarrà di pertinenza solo dei Ministri della Difesa,
non si farà mai davvero un passo in avanti.