Page 125 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             La Battaglia di Caporetto
             (Dodicesima battaglia dell’Isonzo, 24 ottobre – 10 novembre 1917)


             Col. Cristiano Maria DeCHiGi *




             Antefatti
                   undicesima battaglia dell’Isonzo, condot-
             L’ta nell’estate del 1917 aveva fortemente
             incrinato l’organizzazione difensiva dell’Eser-
             cito Austroungarico sul fronte italiano. Per un
             soffio Cadorna non aveva conseguito il tanto ri-
             cercato sfondamento delle linee che sulla Bain-
             sizza aveva prodotto una notevole penetrazione
             delle forze italiane sull’omonimo altopiano. Per
             cercare di risollevare le sorti dell’esercito au-
             striaco, che a quel punto era ridotto in condizioni molto precarie, gli Stati Mag-
             giori tedesco e austro-ungarico concertarono di sferrare prima dei mesi invernali,
                                                   a
             un grande attacco contro l’ala nord della 2  Armata italiana (da Plezzo a Tolmi-
             no), che per l’andamento e la consistenza delle linee era giudicata da Hindenburg
             «manifestamente debole». Venne riunito, quindi, sollecitamente un forte nucleo
             di truppe (8 Divisioni austriache e 7 tedesche) che prese il nome di 14  Armata
                                                                            a
             e fu posto al comando del generale tedesco von Below.  La inattività dello scac-
             chiere francese, dopo il fallimento dell’offensiva Nivelle e gli ammutinamenti
             che ne erano seguiti, e il crollo pressoché totale dell’esercito russo diedero luogo
             a una disponibilità, sia pure temporanea, di riserve tedesche da impiegare a favo-
             re dell’Austria nell’intento di far massa contro l’Italia e di riportare le sue forze
             in pianura, ovvero ridurla alla resa.
                I preparativi dell’avversario non sfuggirono all’attenzione dei Comandi ita-
             liani, ai quali, anzi, per merito di disertori, furono forniti particolari abbastanza
             dettagliati circa la prossima, grande offensiva avversaria. Il generale Cadorna,
             informato dei preparativi austro-tedeschi, rinunciò all’intenzione di effettuare al-
             cune operazioni offensive per migliorare l’andamento del fronte e, il 18 settem-
                                   a
             bre, ordinò alle Armate 2 e 3 schierate da Tarvisio al Mare Adriatico, di assume-
                                       a,
             re un atteggiamento difensivo. Ciò significava ridistribuire in profondità su linee
             arretrate truppe, artiglierie e depositi. Mentre il duca d’Aosta, comandante della
             3  Armata, si attenne alle disposizioni, il Generale Capello, comandante della
               a

             *   Capo di Stato Maggiore della Brigata paracadutisti Folgore
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