Page 128 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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                Se i rapporti di forze dell’arma base non davano una schiacciante superiorità
             alle forze attaccanti, è però da rilevare che:
             -  la formazione dei battaglioni austro-tedeschi era superiore a quella dei batta-
                glioni italiani, sia dal punto di vista della forza organica, sia della potenza di
                fuoco. Infatti il battaglione austro-tedesco era su 4 compagnie fucilieri di 150
                uomini ciascuna e una compagnia mitragliatrici pesanti di 8 armi, mentre il
                battaglione italiano era su 3 compagnie fucilieri di 175 uomini ed una compa-
                gnia mitragliatrici pesanti su 6 armi. Le compagnie fucilieri austro-tedesche
                avevano poi una larga dotazione di mitragliatrici leggere trasportabili da un
                solo uomo con sostegno a bipiede che consentivano di erogare un elevato
                volume di fuoco, nettamente superiore a quello della sezione pistole mitra-
                gliatrici su 3 armi della compagnia di fanteria italiana;
             -  i battaglioni austro-ungarici operarono in genere a pieno organico, mentre
                quelli italiani erano menomati dall’elevato numero di personale inviato in
                licenza ordinaria invernale, uno dei provvedimenti presi da Cadorna per ri-
                sollevare il morale delle truppe. Pertanto quasi 120.000 uomini risultavano,
                poco prima dell’attacco austro-tedesco, lontani dal fronte. Si calcola che i
                battaglioni italiani superavano di poco la metà della forza organica.
             -  le avanguardie  austro-tedesche erano composte  da battaglioni  d’assalto
                (Sturmtruppen), formati da personale scelto, addestrato a svolgere operazioni
                d’attacco a posizioni rafforzate e in possesso di morale molto elevato;
             -  i reparti di fanteria italiani a livello di plotone/compagnia/battaglione aveva-
                no in genere un inquadramento molto lacunoso, essendo comandanti quasi
                esclusivamente da ufficiali di complemento di recente nomina, con poca pre-
                parazione professionale per effetto dei corsi accelerati di breve durata (2-3
                mesi) e minimo ascendente sul personale di truppa dipendente. Ciò a motivo
                delle elevate perdite, morti o feriti in combattimento, di ufficiali inferiori su-
                bite nel corso del conflitto e degli avanzamenti ai gradi superiori, che avevano
                portato alla perdita dei migliori quadri ai livelli più bassi. I reparti austro-
                tedeschi fondavano invece il proprio inquadramento dei minori livelli orga-
                nici sui sottufficiali combattenti a lunga ferma, figura ancora non esistente
                nel nostro esercito, personale di norma esperto e provato al combattimento,
                di grande autorevolezza, in grado di mantenere salda la disciplina e di ben
                coadiuvare gli ufficiali nell’azione di comando;
             -  anche l’inquadramento dei Corpi e delle Grandi Unità non era dai migliori
                a causa delle frequenti sostituzioni di comandanti causate dalle promozioni
                ma soprattutto dei frequenti siluramenti. Fenomeni che causavano profonda
                sfiducia nell’ambito del corpo ufficiali, assieme  alla disparità di trattamento
                tra quelli in servizio permanente e quelli provenienti dal complemento e alla
                concessione delle ricompense fra ufficiali impegnati in prima linea e quelli
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