Page 135 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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zione dei comandanti a tutti i livelli organici. Le truppe di riserva erano costituite
spesso da reparti logorati in corso di riordinamento, da poco ritirati dalla prima
linea, in attesa dell’afflusso dei complementi e quindi di scarsa efficienza bellica.
Le riserve del Comando Supremo e d’Armata furono addensate, le prime a sud
della linea Udine-Cividale, anziché più a nord in direzione del settore attaccato
dell’alto Isonzo, e le seconde lontane dal settore del IV Corpo d’Armata del Gen.
Alberto Cavaciocchi, che il 25 ottobre ebbe a subire il maggior numero degli
attacchi. Cadorna, sottovalutando la capacità d’urto del nemico e ancora non ben
convinto della provenienza della minaccia, sperava di avere più tempo a dispo-
sizione per manovrare le proprie riserve, come era accaduto nel corso della Spe-
dizione punitiva in Trentino del maggio-giugno 1916. Del resto, anche le espe-
rienze delle offensive sul Carso lo inducevano a escludere che un attacco, per
quanto potente, riuscisse a sfondare tre linee di difesa in dodici ore. Così, il Capo
a
di Stato Maggiore ritardò nel rinforzare il dispositivo avanzato della 2 Armata,
a
assegnando la 34 Divisione al IV Corpo d’Armata solo il 22 ottobre, stimando le
difese avanzate numericamente sufficienti a rintuzzare l’attacco nemico.
Inoltre fu incisivo anche lo stato poco elevato del morale delle truppe italia-
ne. E’ indubbio che tra le file italiane serpeggiava il malcontento per le reiterate