Page 200 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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                Nel luglio 1917, il Distaccamento si spostò a Raffa in ferrovia, una località 20
             chilometri a sud di Gaza e dietro la linea dell’esercito inglese. Occupata Gaza,
             il Corpo di Spedizione seguì l’avanzata inglese, e il Distaccamento, destinato a
             presidiare Gerusalemme e aggregato alla forza britannica, si trasferì, nel mese di
             novembre, a Beit Hanun, località dalla quale i militari italiani raggiunsero a tap-
             pe a piedi Gerusalemme. I carabinieri entrarono solennemente nella Città Santa
             l’11 dicembre e presero alloggio nella Casa Nova, un rifugio per i pellegrini
             appartenente alla Custodia Francescana di Terra Santa.
                Tra i vari compiti attribuiti ai Carabinieri si segnalano la protezione delle
             ferrovie, dei depositi di materiale bellico, di viveri, nonché il servizio d’ordine e
             il servizio d’onore al Santo Sepolcro a  Gerusalemme, a turno con gli altri Corpi
             di Spedizione. Infine, fu assegnato ai Carabinieri anche il delicato compito del
             rimpatrio di 300 italiani fatti prigionieri sul fronte austriaco e ceduti dall’Austria
             ai turchi per la costruzione di fortificazioni, liberati dalle truppe alleate durante
             l’offensiva su Damasco, il 30 settembre 1918. Le vicende del Distaccamento
             terminarono nell’agosto 1919 quando il reparto fu rimpatriato a Napoli e sciolto
             nell’agosto 1919, ma rimase in terra di Palestina una presenza di 2 ufficiali e 50
             carabinieri che terminarono il servizio in Terra Santa nel dicembre dello stesso
             anno.

             cosma Manera
                Si è parlato già di Cosma Manera in altre sedi; un ufficiale brillante, sicura-
             mente atipico, in grado di destreggiarsi in situazioni disperate, quasi un perso-
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             naggio da film . Egli, con la rivoluzione dei soviet in corso e la dissoluzione
             dell’impero russo, riesce a individuare e salvare dai campi di prigionia dello zar
             migliaia di italiani: trentini, dalmati, istriani, triestini, soldati dell’Impero Au-
             stroungarico catturati sul fronte orientale si trovavano in una situazione dramma-
             tica destinati a una fine certa. Quegli italiani, di lingua e cultura, stavano diven-
             tando cittadini di uno Stato che li accoglieva come redenti al pari delle loro terre.
             Manera era già presente da tempo nell’Impero zarista, poliglotta, in possesso di
             un’ampia esperienza all’estero nei Balcani e poi a San Pietroburgo, il maggiore
             Manera coordinò e poi diresse, insieme ad altri ufficiali dell’esercito, una prima
             operazione di salvataggio nel 1916. Riuscì a ritrovare ed organizzare 8000 sol-
             dati sottraendoli ai campi di prigionia e, con alcuni mezzi di fortuna, organizzò il


                ed algerini di bandiera francese ed arabi della città, benché sprovvisto di rivoltella, come da
                ordine del comando inglese, coraggiosamente si slanciava fra i numerosi contendenti che si
                scambiavano colpi di arma da fuoco, riuscendo a separarli ed a ristabilire la calma”. Porto
                Said (Egitto) (Campagna 1915-1918). Distaccamento truppe italiane Palestina, R.D. 4 gennaio
                1920.
             26  Ente Editoriale per l’Arma dei Carabinieri, I Carabinieri cit., pp. 380-383.
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