Page 9 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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introduzione e apertura dei lavori
Il convegno di Peschiera come punto
di partenza nella “ripresa” italiana
Prof. Francesco PeRFetti *
l 1917, il terzo anno di guerra, fu l’anno cru-
I ciale della storia del primo conflitto mondia-
le. Lo fu, a livello internazionale, quanto meno
per due fatti molto significativi e densi di con-
seguenze: la rivoluzione russa e l’ingresso in
guerra degli Stati Uniti. Lo fu, poi, in particola-
re, a livello nazionale per l’Italia, per una serie
di eventi politici, sociali e militari che avevano
messo in luce fattori di crisi profonda e che, in
qualche caso e in qualche misura, erano ricolle-
gabili agli eventi internazionali: dalla ripresa di manifestazioni pacifiste in mol-
te città e campagne sull’onda delle notizie provenienti dalla Russia all’impatto
psicologico ed emotivo provocato dalle parole di Benedetto XV sulla «inutile
strage», dal rinnovato attivismo dei socialisti fino alle convocazioni della Ca-
mera in Comitato Segreto che non si erano più tenute sin dal maggio 1866 alla
vigilia cioè della terza guerra d’indipendenza e che suggerivano l’idea che la po-
polazione dovesse essere tenuta all’oscuro di talune discussioni e deliberazioni,
dall’evidente scollamento fra governo e comando supremo, fra autorità civili e
autorità militari fino, ovviamente, al disastro di Caporetto.
La guerra era scoppiata dopo l’attentato di Sarajevo del giugno 1914, la
scintilla in grado di innescare un conflitto le cui premesse esistevano da tempo.
La situazione europea di «pace armata», basata tanto sulla contrapposizione delle
alleanze quanto sulla corsa agli armamenti, era stata posta in fibrillazione da
conflitti più o meno latenti che interessavano tutti gli Stati, dalle tensioni franco-
tedesche per la questione dell’Alsazia e della Lorena a quelle anglo-tedesche per
il dominio dei mari, da quelle austro-russe per l’egemonia nei Balcani a quelle
italo-austriache per il problema dei territori «irredenti» e via dicendo.
Anche a livello intellettuale e di sensibilità collettiva, poi, la «cultura della
* Già Professore Ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università LUISS-Guido Carli di
Roma e Direttore della rivista “Nuova Storia Contemporanea” e del periodico “Quaderni del
Vittoriale”