Page 253 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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III SeSSIone - I CappellanI MIlItarI                                253











             s.e.r. Mons. santo MArCiAnò       1




                  ingrazio di vero cuore per l’invito e per
             R l’iniziativa  di  questo  prestigioso  conve-
             gno, che si inserisce nella memoria dei cento
             anni  dalla  fine  della  prima  Guerra  Mondiale.
             occasione per rileggere una storia che sempre
             ci inquieta, così come ci inquieta la percezione
             che, da questa storia, non si sia tratto sufficiente
             insegnamento.
                La  guerra,  la  sua  logica,  continua  oggi  in
             tutte le forme di violenza, intolleranza, abuso, discriminazione… in ogni predo-
             minio dell’uomo sull’uomo che affligge la comunità umana. Situazioni contro le
             quali donne e uomini delle Forze armate italiane cercano di lottare, perché oggi
             si eviti quella guerra che ieri ha seminato devastazione e morte, in tanti luoghi e
             fra tanta gente.
                La prima Guerra Mondiale, in Italia, fu storia di tutti: alcuni la combattevano,
             altri ne furono vittime, tutti ne erano coinvolti; e in quella guerra, per la prima
             volta in modo - per così dire – istituzionale, furono coinvolti i cappellani militari
             i quali rappresentarono una presenza decisiva per i soldati e le loro famiglie.
                alcuni di essi furono inviati al fronte, altri vi si recarono volontariamente, per
             stare accanto ai giovani che andavano a combattere, forse a morire, e assicurare
             loro quel sostegno umano e spirituale che solo la condivisione di vita rende au-
             tentico.
                Come allora, anche oggi la Chiesa cattolica ha scelto di assicurare la sua vici-
             nanza di Madre alle Forze armate, attraverso la presenza dei cappellani militari
             che peraltro, in diversi luoghi, operano anche accanto a figure di altre confessio-
             ni, collaborando al supporto umano, spirituale e religioso dei militari.
                È un ministero «squisitamente sacerdotale», «che offre possibilità inesauribili
             di accostamento delle anime», soprattutto ai giovani; lo diceva loro in un Di-
             scorso del 12 aprile 1972 paolo VI, da poco proclamato Santo, sintetizzando in



             1   Segretario della Commissione Episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso della
                 Conferenza Episcopale Italiana. arcivescovo ordinario Militare per l’Italia
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