Page 255 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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fasi e situazioni; la protezione dei più deboli; la lotta alla tratta di esseri umani,
fenomeno sconvolgente e più volte denunciato dal Santo padre; l’accoglienza
prudente ma senza scarto, così importante per la corretta gestione di una delle
emergenze più delicate che l’Europa si sia trovata ad affrontare, con l’arrivo di
tanti profughi e migranti; il soccorso pronto e coraggioso nelle calamità naturali;
il servizio a popoli afflitti da guerra, violenza e povertà; l’applicazione delle
ricerche scientifiche più raffinate alla promozione della giustizia; la custodia del
creato e del patrimonio artistico… In questo panorama, la guida spirituale ha il
compito di confermare e sostenere, affinché i militari possano portare avanti una
grande opera di pace, volta a custodire e difendere, come amo ripetere, non i
“confini” ma le “persone”!
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Infine, «amici, confidenti» ; paolo VI, nel chiamarli così, sa che i cappellani
sono, devono essere uomini capaci di prossimità e costantemente presenti accan-
to ai militari, ovunque essi si trovino: nell’ordinario delle nostre caserme come
nelle missioni internazionali per la pace; nelle operazioni squisitamente militari
come pure nelle tante iniziative di promozione umana, sociale, culturale…
Come amici, i sacerdoti camminano assieme a tutti, indipendentemente dal
credo religioso, in un clima di accoglienza, ascolto, rispetto; aiutati dai valori che
il mondo militare porta con sé, essi sanno di rivolgersi non solo a persone singole
ma alle loro famiglie e all’intera comunità militare, nella quale far crescere il
senso di “famiglia” necessario in ogni ambito, specie ove si persegua un fine di
fraternità, giustizia e pace.
Dentro questa famiglia, è insostituibile il valore della presenza. Il vivere con
i militari, condividerne la quotidianità, nei momenti della gioia e nel bisogno del
conforto, caratterizzano la missione del cappellano, forse non sempre adeguata-
mente compresa dall’esterno ma fortemente voluta dai nostri militari.
Sono essi – ne ricevo continuamente conferma e questo è un grande dono!
– che, per primi, sentono il bisogno dell’assistenza spirituale e religiosa, e perce-
piscono il prezioso completamento che il ministero dei cappellani porta all’im-
pegno, alla competenza, alla dedizione richiesti dalla loro stessa missione. Un
ministero che si configura come servizio all’uomo e alla sua trascendenza, per
aprire spiragli di fede, carità e speranza, necessari a coloro che sono chiamati a
combattere la logica della violenza e della guerra: i militari di oggi, come i sol-
dati di cento anni fa.
6 Ibidem

