Page 257 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
P. 257
III SeSSIone - I CappellanI MIlItarI 257
I Cappellani Militari Italiani
nella Prima Guerra Mondiale
Prof. Antonello De OtO 1
“Ho tanto e tanto lavoro che talora pare mi
manchi il respiro[…].Confido sempre che la
guerra debba finire presto…”.
(Lettera del cappellano militare Don Angelo
Roncalli al fratello Zaviero, 16 giugno 1917).
1. Premessa.
Le condizioni storico-normative
di una presenza.
l grande freddo politico tra nascente Regno d’Italia e Santa Sede dopo le
I guerre risorgimentali di cui la prima guerra mondiale di fatto costituirà l’ul-
2
timo atto, fu indubitabilmente figlio delle “…circostanze della storia…” . Dette
circostanze avevano condotto lo Stato liberale, per la sua costituzione, ad origi-
nare un conflitto che provocasse la necessaria debellatio dello Stato pontificio
e la sottrazione della città sacra di Roma dal dominio temporale dei papi. Ri-
sultato acquisito il 20 settembre 1870, quando, alle ore 14, il Gen. Cadorna e il
Gen. Kanzler per i pontifici firmarono, dopo una vera e propria battaglia, la resa
3
della città (68 caduti e 209 feriti in entrambi gli schieramenti) . Il clima tesissi-
1 Professore Associato di Diritto delle religioni (Scuola di Scienze Politiche) e Diritto Ecclesia-
stico italiano e comparato (Scuola di Giurisprudenza) dell’Alma Mater Studiorum - Univer-
sità di Bologna.
2 Vedi BELLINI p., La politica ecclesiastica italiana dal liberalismo al fascismo, in LE-
zIRoLI G. (a cura di), Dalla legge sui culti ammessi al progetto di legge sulla libertà
religiosa, Jovene editore, Napoli, 2004, 11, che, con grande senso della rappresentazione,
rileva: “Non permettevano – le circostanze della storia – che l’unità politica d’Italia si
compisse con l’assenso della Sede apostolica di Roma. Stavano a impedirlo le ragioni
territorialistiche del principato politico dei papi [di uno Stato posto di traverso alla pe-
nisola] le quali non potevano non condizionare in senso marcatamente antiunitario la
diplomazia di Curia. Né poteva – il papato – far buon viso allo spirito laico liberale che
largamente prevaleva in seno al movimento indipendentistico unitario”.
3 Vedi CECCUTI C., 1870: Roma capitale e la questione romana in RoGaRI S. (a cura
di), Il Risorgimento e l’Unità d’Italia. Idee, figure e percorsi, Minerva, Bologna, 2018,