Page 40 - Breve storia dell'organizzazione dei Servizi d'Informazione della Regia Marina e Regia Aeronautica. 1919-1945
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Breve storia dell’organizzazione dei Servizi d’Informazione della R. Marina e R. Aeronautica
internazionale del Regno, occorreva unificare l’attività informativa e di pro-
paganda fuori dei confini, realizzando quest’azione tramite l’unico dicastero
ritenuto a ciò istituzionalmente preposto, quello degli Esteri.
In più Tittoni notava, sia pur con finezza diplomatica, che, fino allora a
causa delle situazioni di emergenza nel conflitto, gli Addetti militari e navali
e gli agenti inviati avevano spesso svolto attività informativa in modo troppo
indipendente dal controllo delle autorità diplomatiche e, alcune volte, addi-
rittura in contrasto con le direttive del Governo. S’imponeva quindi un’ar-
monizzazione sotto un’unica direzione, anche per evitare quella che era stata
l’evidente contrapposizione di competenze nelle fasi operative.
Inoltre introduceva, a maggior sostegno delle sue proposte, anche il fat-
tore finanziario, sempre invocato per attuare o non far attuare cambiamenti:
se fino allora le esigenze belliche avevano visto il moltiplicarsi di strutture
informative, una situazione di pace e il difficile momento contingente im-
ponevano forti economie di spesa. Se non altro, per questa ragione, le strut-
ture esistenti per l’estero potevano essere accorpate in organi speciali che
dovevano dipendere dalle rappresentanze diplomatiche. Presso il Ministero
degli Esteri sarebbe stato costituito un Ufficio Centrale direttivo e di coordi-
nazione. Informazione e propaganda si alimentavano a vicenda e le esigenze
tecnico-militari del Comando Supremo sarebbero state ovviamente tenute
nel debito conto, nel quadro generale dell’attività da svolgere.
Tittoni terminava la sua lettera augurandosi che il Comando Supremo
avrebbe inviato rapidamente un ufficiale superiore presso la sua Segreteria
per discutere in termini concreti la questione.
In questo modo, tra l’altro, egli cercava di risolvere anche uno dei delicati
problemi che si erano creati subito nelle ambasciate con la presenza degli
Addetti militari e/o navali, che dipendevano dal rispettivo Capo di Stato
Maggiore per le istruzioni ricevute e gli aspetti amministrativi e discipli-
nari ma che, essendo all’estero, avevano una dipendenza diretta dal Capo
Missione, il quale nella maggior parte dei casi sosteneva di dover leggere
preventivamente i loro rapporti inviati a Roma e approvarli. Gli ufficiali,
invece, di solito non desideravano far vedere le loro considerazioni sul ter-
ritorio di accreditamento al Capo Missione: la visione diplomatico-politica
divergeva comunemente da quella militare sulle questioni riguardanti il ter-
ritorio sotto osservazione e le questioni di ‘opportunità’ informativa erano
valutate diversamente. Questa situazione di latente contrasto non sempre
40 Capitolo secondo

