Page 83 - Breve storia dell'organizzazione dei Servizi d'Informazione della Regia Marina e Regia Aeronautica. 1919-1945
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Il SIS della Regia Marina. 1940-1943
disponibilità di tutti i mezzi; la conoscenza e la valutazione delle necessità
generali, la visione chiara della situazione e poteva dare le indicazioni ade-
rendo alle direttive provenienti dagli organi superiori, rimanendo il suo in-
tervento determinante nell’orientamento, nel tempo e nella intensità, poiché
era la sola responsabile di ogni attività del Servizio.
L’attività svolta nel settore del controspionaggio militare dai tre Servizi
nell’anno 1942 fu piuttosto interessante, anche se nell’ottobre dello stesso
anno, per quanto riguardava il settore difensivo, fu ordinata l’unificazione
del controspionaggio militare, una misura sicuramente di grande importan-
za, in quanto poteva assicurare la necessaria unità della difesa contro lo spio-
naggio e il sabotaggio avversario, che in quel particolare anno si era andata
intensificando, in conseguenza appunto dell’andamento del conflitto.
Analizzando su una mappa la posizione dei Centri di controspionaggio
all’estero, era evidente che il gran numero di essi gravitava intorno al baci-
no mediterraneo, di pertinenza anche navale, sviluppandosi verso gli Stati
dell’Europa sud-occidentale balcanica, essendo quelle le zone considerate di
particolare interesse bellico nazionale e al tempo stesso quelle di più facile
penetrazione. È altresì da notare che per la maggior parte i Centri furono
aperti durante la guerra, esattamente nel periodo peggiore per simile attività
ed ecco perché, secondo Amé, furono ricercate le linee considerate di minore
resistenza, per potenziare il controspionaggio all’estero. Vi erano certamen-
te delle zone in cui si verificava una sovrapposizione di competenze con
Marina e Aeronautica (come quella ad esempio dove si trovavano i Centri
di Tangeri, Ceuta e Algeciras, Gibilterra); in altre vi erano invece delle de-
ficienze di operatività, come ad esempio in Egitto o nel Vicino Oriente in
genere, considerati settori difficili per la penetrazione informativa italiana e
tedesca.
Anche per il Medio Oriente furono fatti sforzi notevoli, considerando la
politica araba del fascismo, dove si sperava con l’aiuto del Gran Muftì e
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del Primo Ministro iracheno Rashid Alì al Gaylani di eliminare quel cono
d’ombra.
Come conseguenza indiretta della circolare del 4 agosto [1942] e diretta
degli sviluppi del conflitto, il 10 ottobre di quell’anno, Mussolini ordinava
27 Per la politica araba del fascismo, che spiega in parte alcune direttive sui Servizi d’in-
formazione militari, v. Renzo De Felice, Il fascismo e l’oriente. Arabi, ebrei e gli indiani
nella politica di Mussolini, Bologna 1988, p. 15-123.
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