Page 168 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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alfonso manzo
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tutta la gente che abitava nei palazzi prospicienti la strada. Uno di questi chiamò subito la polizia rac-
contando quello che aveva visto compreso il numero della targa del furgone utilizzato dagli attentatori.
Inizialmente il delitto fu attribuito alla Stidda, così nel dicembre 1992 vennero arrestati in Germania
dei presunti killer. Processati e condannati all’ergastolo dal Tribunale di Agrigento, vennero succes-
sivamente assolti dalla Corte d’Assise d’Appello di Palermo poiché nel corso di tale dibattimento un
pentito raccontò la verità sull’agguato aprendo la via a nuove piste investigative che portavano a «Cosa
Nostra». Per l’omicidio sono state inflitte sei condanne all’ergastolo per Salvatore Fragapane, Joseph
Focoso, Simone Capizzi, Salvatore Castronovo, Giuseppe Fanara e Gerlandino Messina. Nel maxi-
processo denominato «Akragas» sono stati inflitti anche 18 anni di carcere al pentito Alfonso Falzone
che ha aiutato i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo a incastrare mandanti
e sicari. Del Maresciallo Giuliano Guazzelli, memoria storica dell’antimafia siciliana, si ricordano i
valori di uomo ed eroe della legalità. Oltre alla sua competenza professionale è doveroso sottolineare
le sue doti umane: umile, generoso, disponibile, dedicò tutte le sue energie per difendere le Istituzioni
della Patria e la gente comune da ogni forma di vessazione. Per l’Arma dei Carabinieri è stato sempre
un esempio da seguire, basti ricordare che per onorare la sua memoria il Comandante Generale Luigi
Federici, in occasione del suo collocamento in pensione, donò nel corso di una solenne cerimonia la
sua sciabola alla vedova Maria Caterina Montalbano. Ancora oggi i rapporti investigativi firmati dal
Maresciallo Giuliano Guazzelli sono fonte di spunti per indagini sul fenomeno mafioso. Lo Stato ha
onorato il suo sacrificio con la nomina a Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e con
il conferimento, con D.P.R. 5 Agosto 1992, della Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria con la
seguente motivazione: «Sottufficiale di elevatissime qualità professionali, impegnato in delicate attività
investigative in aree caratterizzate da alta incidenza del fenomeno mafioso, operava con eccezionale
perizia, sereno sprezzo del pericolo ed incondizionata dedizione al dovere ed alle istituzioni, fornendo
costanti e determinanti contributi alla lotta contro la criminalità organizzata fino al supremo sacrificio
della vita, stroncata da proditorio ed efferato agguato criminale. Eccelso esempio di preclare virtù civiche
ed altissimo senso del dovere» (tratto dal sito del Ministero dell’Interno).