Page 381 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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                ALFONSO MANZO                                                      6. PREFETTO DI PALERMO









                                              1.  LA NOMINA A PREFETTO DI PALERMO                                               377

                                              Il 3 settembre 1982, poco dopo le ore 21, in via Isidoro Carini, il Prefetto di Palermo,
                                              Gen. Carlo Alberto dalla Chiesa, mentre procedeva a bordo di un’autovettura A112,
                                              guidata dalla seconda moglie Emmanuela Setti Carraro, seguita a breve distanza
                                              dall’Agente della Polizia di Stato, Domenico Russo, di scorta al Prefetto a bordo di
                                              un’autovettura Alfa Romeo Alfetta, veniva assalito da un commando di sicari a bordo
                                              di due autovetture e un motociclo, che li investivano con una pioggia di piombo che
                                              cagionava la morte immediata del Prefetto e della consorte, lasciando agonizzante
                                              l’Ag. Russo, il cui tragico destino si compirà il 15 settembre successivo.



                Nella foto a sinistra Emmanuela Set-
                ti Carraro in uniforme da infermiera
                volontaria della CRI e l’Agente di
                P.S. Domenico Russo con il figliolet-
                to. Foto Archivio Secolo XIX














                                              Quella sera, il Prefetto dalla Chiesa, dopo essere uscito dalla Prefettura, era salito
                                              sull’utilitaria condotta dalla seconda moglie, diretto a un ristorante di Mondello,
                                              località balneare del Comune di Palermo, nonostante la domestica di Villa Pajno,
                                              residenza del Prefetto del capoluogo siciliano, avesse preparato la cena come richiesto
                                              dalla Signora dalla Chiesa, lasciando la tavola apparecchiata. Molto verosimilmente,
                                              si trattava di un piano di inganno, retaggio dei periodi in cui il Gen. dalla Chiesa
                                              aveva guidato reparti antiterrorismo, per depistare i suoi avversari, facendo ricorso
                                              a strategie di controinformazione.
                                              L’Italia apprese la terribile notizia dell’eccidio di via Carini da una scritta in sovraim-
                                              pressione diramata poco dopo dalle reti Rai. Una Palermo devastata da una serie
                                              interminabile di regolamenti di conti e da numerosi omicidi di rappresentanti dello
                                              Stato aveva divorato, nel volgere di pochi secondi, anche l’ultima speranza dei palermitani
                                              onesti. O almeno così sembrò, allora.
                                              Le diverse sentenze accerteranno, nel corso degli anni, le responsabilità di Cosa
                                              Nostra con le condanne passate in giudicato dei killer (Raffaele Ganci, Giuseppe Luc-
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