Page 29 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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trollabili e possibilmente soggette allo studio. Il principio generale che doveva Nella pagina a
regolare il sistema della trasmissione era uno solo: una notizia, anche impor- fianco:
Nota manoscritta
tante, non aveva valore se non era veicolata in tempo utile a chi doveva utiliz- del generale
zarla; tempestività, dunque, innanzi tutto. Tripiccione.
La valutazione, per Tripiccione, era il compito principale del Servizio In-
formazioni e rappresentava il risultato finale del suo lavoro. Attività indub-
biamente difficile: in quei tempi si usava solo il termine ‘valutazione dell’in-
formazione’ che avrebbe dovuto includere anche l’analisi, pur semplice, della
stessa.
Una riflessione personale: analizzare l’intelligence è compito assai comples-
so, soprattutto nei tempi attuali, quando la massa delle informazioni è enorme
e solamente una rigorosa valutazione, con tecniche specifiche e un indirizzo
chiaro, consente di individuare il possibile filo conduttore di una situazione.
Tornando alle carte olografe di Tripiccione, si nota che una sola pagina ma-
noscritta presenta anomalie. Una parte di questa, infatti, è vergata con diversa
grafia dalle precedenti: lo stesso tipo di carta (ormai ingiallita dal tempo e di
fragile consistenza) ma senza righe, e sembra lo stesso inchiostro. Decisamente
la mano appare diversa.
Queste pagine manoscritte, che il generale conservava nella cassaforte pri-
vata e dove erano rimaste dopo il suo suicidio nel 1943, sono tra le pochissime
documentazioni che ci permettono di dare uno sguardo ‘interno’ ai problemi
del settore in quel periodo e, per personale parere di chi scrive, gettano anche
una luce diversa su un Capo del S.I.M. del quale si è poco parlato e che non
ebbe grande considerazione da parte dei successori. Un onesto operatore del
settore con idee concrete per migliorare il Servizio e i risultati.
3. Lo studio sull’unificazione del Servizio Informazioni 12 Le notizie di questo
promemoria non
Tra le carte vi è un promemoria datato 20 maggio 1937, due mesi prima che sempre coincidono
Tripiccione ne prendesse la direzione, sulla organizzazione del Servizio esi- con quelle date nel
volume di Ambro-
stente a quella data che, si può presumere, sia stata, salvo forse pochi dettagli, gio Viviani, I Servizi
segreti italiani. 1815-
quella in atto da quando Roatta ne aveva assunto la guida nel 1934 e su possi- 1985, Roma, 1985,
bili proposte di cambiamento. vol. I, p. 192 e ss. ma
12
le relative discre-
Nella prima parte del promemoria, oltre ai dettagli della organizzazione, panze possono es-
sere dettate dai mo-
vi sono notazioni sulla efficienza e su alcuni possibili mutamenti da appor- menti diversi con-
tare che possono far ritenere che il documento sia stato scritto o dallo stesso siderati e dalla do-
cumentazione da
Tripiccione alla vigilia della assunzione della direzione o dall’Ufficio del Capo cui sono tratte. Per
i compiti dei Cen-
di Stato Maggiore Generale (S.M.G.), che potrebbe aver elaborato il pensiero tri C.S. v. M. G. Pa-
dello stesso generale. squalini, Carte se-
grete…, cit., vol. II,
Dunque, nel 1937, il Servizio aveva una sede Centrale a Roma; tre Sezioni di p. 87-95.
13 Milano, Verona,
Statistica a Milano, Verona e Trieste; undici Centri di Controspionaggio (C.S.) Trieste, Torino, Za-
13
e alcuni ‘centri raccolta notizie’ lungo la frontiera in cui operava personale ra, Firenze, Roma,
Napoli, Bari, Paler-
dell’Arma in borghese. La Centrale era composta da sette Sezioni. Quella con- mo, Cagliari.
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