Page 268 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
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                     Bersaglieri dei Gruppi di combattimento, rispettivamente con elmetto da staffetta portaordini
                                     e  MKII con soggolo di primo tipo (Linea Gotica, 1945)




               di un segno distintivo rettangolare, che rappresentava il tricolore italiano. Nella parte centrale
               bianca veniva posto il simbolo stilizzato nero del relativo Gruppo di Combattimento (Cremona,
               Friuli, Folgore, Legnano, Mantova, Piceno). Vennero poi – in forma ufficiale o ufficiosa – ap-
               plicati sul frontale i fregi d’arma d’appartenenza e per gli ufficiali in alcune circostanze anche
               le insegne di grado nella variante a stelle. Le unità dei bersaglieri continuarono ad applicare
                                                                    453
               l’inseparabile piumetto in modi abbastanza artigianali.  Completava l’elmetto una reticella, a
               cui si potevano eventualmente attaccare stracci e fogliame, per la mimetizzazione, e una fode-
               rina di tela di sacco per smorzare eventuali riflessi.
                  Simili considerazioni vanno estese anche agli altri modelli britannici. Alcune unità paraca-
               dutiste e/o motociclistiche impiegarono i relativi esemplari tipici delle singole specialità, ma
               anche entrambi in modo promiscuo. L’elmetto da lancio era composto di una calotta d’acciaio
               con bordo in fondo dritto e leggermente svasato. Il sottogola di cuoio terminava al mento con un
               ovale a conchiglia e, come quello italiano, era provvisto di altre due cinghie, che partendo dal
               retro dell’elmetto si collegavano al sottogola vero e proprio. L’interno del bordo dell’elmetto
               era foderato di uno strato di gomma-piuma. Abbiamo tra l’altro testimonianza di un modello
               da lancio, che oltre al fregio automobilistico sulla fronte ha un artigianale supporto laterale,
               costituito da una confezione metallica di Magnesia S. Pellegrino, in cui probabilmente veniva


               453 G. Cecini, Granatieri col Tommy in testa. Il Gruppo di Combattimento Friuli nella guerra di Liberazione, in
                   «Uniformi & Armi», n. 157, maggio 2009, pp. 29-33.
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