Page 41 - Il sogno del volo - Dalla Terra alla Luna. Da Icaro all'Apollo 11
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Cordoba di Muhammad I (886 d.C.), che sembra riferirsi
                 a questo volo e che ha un notevole valore probatorio per-
                 ché Mu’min detestava Ibn Firnas: ha criticato, infatti, una
                 delle sue metafore e ha rifiutato il suo tuono artificiale. [...]
                 Sebbene le prove siano lievi, dobbiamo perciò concludere
                 che Ibn Firnas sia stato il primo uomo a volare con suc-
                 cesso, e che ha priorità su Eilmer per questo onore. Ma
                 non per questo è lecito supporre che Eilmer abbia avuto
                 bisogno di stimoli stranieri per costruire le sue ali. L’In-
                 ghilterra del suo tempo, garantiva un’atmosfera favorevole
                 all’originalità, in particolare i ambito tecnologico”. 3

                 Quanto  al  menzionato  Eilmer  di  Malmesbury,  nacque
               intorno al 980 in Inghilterra e divenne monaco benedet-
               tino presso l’abbazia di Malmesbury, distinguendosi per
               le conoscenze scientifiche. Tra il 1002 ed i 1010, costruite
               delle ali posticce, si lanciò dal campanile dell’abbazia. Così
               la rievocazione di quel volo:


                 “Era un uomo istruito per quei tempi, di vecchiaia ma-
                 tura che nella sua giovinezza aveva compiuto un atto di
                 notevole audacia. Con alcuni congegni, che non saprei
                 descrivere meglio, attaccate delle ali alle mani e ai pie-
                 di in modo che, confondendo la leggenda con la storia,
                 avrebbe volato come Dedalo e, avvalendosi della brezza
                 sulla cima di una torre, volò per oltre un paio di centi-
                 naia di metri. Ma agitato dalla violenza del vento e da
                 un vortice d’aria, così pure dalla consapevolezza della
                 sua temerarietà, è caduto, e si é rotto ambedue le gambe
                 restando per sempre claudicante. Ha attribuito la causa
                 dell’incidente alla mancanza di piani di coda”. 4

                 Nonostante la menomazione ridisegnò la macchina, ma
               l’abate non gli consentì altre prove . Oggi è ricordato in
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               una policroma vetrata della cattedrale.





               3  La citazione è tratta da L. T. White jr, Eilmer di Malmesbury, un Avia-
               tore dell’undicesimo secolo: uno studio di casi di innovazione tecnologica,
               il suo contesto e la tradizione, in Tecnologia e cultura II, 1961, pp. 97-111.
               4  La citazione è tratta da WilliAm di mAlmesBury, Gesta regum An-
               glorum, r. m. thomson e m. WinterBottom, 2 vol., Oxford Me-
               dieval Texts, 1998.
               5  Cfr. P. Scott, Le spalle dei giganti: una storia del volo umano fino
               al 1919, 1995.
               Nella pagina a fianco: la statua dedicata ad Abbas Ibn Firnas a Baghdad
               e la ricostruzione del suo meccanismo al Museo Ibn Battuta di Dubai.
               A fianco: vetrata raffigurante Eilmer nell’abbazia di Malmesbury.




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