Page 121 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
P. 121

vi ebbero i distretti di Bayeux e di Séez e, nel 933 quelli di   loro disastrose avventure in Italia. Altri si unirono al nuovo
                  Avranches e di Coutances, arrivando così proprio al confine   ordine crociato, i Cavalieri Teutonici, alla ricerca di avventu-
                  bretone. Con la creazione della Normandia, i vichinghi prati-  re, terre e salvezza per la propria anima all’est, fra le pianure e
                  camente cessarono ogni loro attività nel regno franco. 32   le foreste di Curlandia, Polonia e Prussia, dove le loro rapine
                                                                          e i loro massacri furono santificati da una Chiesa indulgente. 34
                  Sempre nel 911 si estinse il ramo germanico della dina-
               stia carolingia e, secondo le consuetudini locali, i grandi   Ottone I era sceso già nel 951 nella Penisola, e aveva rice-
               del regno scelsero quale erede un nobile franco a essa im-  vuto a Pavia l’acclamazione a re d’Italia, ma solo il 2 febbraio
               parentato: Corrado I (881-918). Il sovrano a sua volta desi-  del 962 venne incoronato a Roma imperatore dal pontefice
               gnò a succedergli il duca di Sassonia Enrico (876-936) che,   Giovanni XII, avviando una nuova fase del Sacro Romano
               nonostante l’ostilità del suo rivale, il duca di Baviera, fu   Impero, quella germanica. Pertanto: «da allora in poi, salvo
               accettato senza difficoltà. Da allora                   che in brevi periodi di crisi, l’Italia, così intesa, non avrà,
                                                                       sino al cuore dei tempi moderni, altro monarca di diritto che
                                                                                         35
                  mentre il regno d’Occidente si dibatteva in una lunga contro-  quello di Germania» . In ogni caso la sua concezione impe-
                  versia dinastica, i sovrani della casa sassone si susseguirono   riale era sostanzialmente simile a quella di Carlomagno, ma
                  per più di un secolo (919 1024) di padre in figlio, financo di   i 162 anni trascorsi dalla notte di Natale dell’800 avevano
                  cugino in cugino. L’elezione che continuava a venir effettua-  accentuato le differenze fra il coacervo di popoli che compo-
                  ta regolarmente, non sembrava che confermare l’eredità. 33  nevano quella compagine. La sua visione fu perciò anacro-
                                                                       nistica e inadeguata, eminentemente restaurativa e conser-
                  Se nel regno franco furono le incursioni vichinghe a de-  vativa, a differenza di quella dei suoi eredi che iniziarono a
               stare le massime apprensioni e a infliggere le peggiori de-  perseguire traguardi più consoni a un impero propriamente
               vastazioni, nel regno germanico furono invece quelle delle   detto. Quel sogno, con Ottone III (980-1002) sembrò ormai
               orde magiare. Ancora una volta una stirpe di origine mongo-  a portata di mano, ma svanì miseramente con la sua morte,
               la premeva sulle frontiere orientali dell’Europa e ancora una   rientrando nel tradizionale ambito di un regno italo-tedesco.
               volta le popolazioni locali dovettero farsi carico della sua eli-  Il nuovo sovrano Enrico II (1002 1024), ultimo imperatore
               minazione. Non diversamente dai loro lontani antenati   di stirpe sassone, non poté far altro che preservarne l’ideale.


                  i membri delle tribù germaniche di Sassonia, Franconia e Sve-
                                                                       34   Da M. HOWARD, La guerra..., cit., p. 21.
                  via si mantennero nello stato di liberi contadini usi a combat-  35   M. BLOCH, La società..., cit., p. 425.
                  tere a piedi con ascia e picca corta finché nel X secolo, non
                  si rovesciò sulle loro terre l’uragano delle incursioni magia-  Sotto: stemma del Sacro Romano Impero.
                  re: orde di arcieri a cavallo dilagarono, verso
                  ovest, attraverso le pianure della Germania
                  settentrionale. Anche se un po’ tardi, i germa-
                  ni si affrettarono allora a collegarsi con i loro
                  cugini occidentali, organizzando una cavalle-
                  ria e il sistema sociale capace di sostenerla e in-
                  fine, guidati da Enrico ed Ottone di Sassonia,
                  ottennero a Merseburg nel 933 e a Lerchfeld
                  nel 955 quelle vittorie che permisero alla di-
                  nastia degli Ottoni di succedere ai Carolingi
                  e allo stesso Ottone, 912-973, di cingere la co-
                  rona imperiale. Una parte della nuova nobiltà
                  feudale seguì i propri signori imperiali nelle



               32   A. MAWER, I Vichinghi, in Storia del Mondo Medieva-
               le..., cit., pp. 749-50.
               33   M. BLOCH, La società..., cit., p. 436.



                                                                                          parte terza - cavalli e cavalleria      11 7
   116   117   118   119   120   121   122   123   124   125   126