Page 147 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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4.6. Lo Stato di Federico II

                                                                                                    In sostanza, il modello di
                                                                                                 Stato che Federico per anni
                                                                                                 aveva attentamente studiato
                                                                                                 e che si accingeva a concre-
                                                                                                 tizzare in Sicilia, assunta a
                                                                                                 significativo banco di prova,
                                                                                                 consisteva in una rielabora-
                                                                                                 zione in chiave assolutistica
                                                                                                 dell’Impero romano, con
                                                                                                 una struttura gerarchizzata,
                                                                                                 leggi ben precise e con al
                                                                                                 vertice un sovrano assolu-
                                                                                                 to. Il 15 dicembre Federico
                                                                                                 giunse a Capua, dove fece
                                                                                                 una fondamentale tappa re-
                                                                                                 sasi necessaria per promul-
                                                                                                 gare un editto in venti ca-
                                                                                                 pitoli, nucleo primario della
                                                                                                 sua concezione istituzionale.
                                                                                                 Il dettaglio che

                                                                                                 queste leggi fossero già pronte
                                                                                                 in ogni minimo particolare e
                                                                                                 che egli abbia colto l’occasione
                                                                                                 per renderle pubbliche nella
               re con il secondo si dimostrò straordinariamente liberale   prima città del Regno nella quale poté far sosta, dimostra con
               e munifico, ufficialmente in funzione di una imminente     chiarezza con quanta impazienza egli avesse atteso quel mo-
               crociata, in realtà per                                    mento, nonché la sua determinazione di portare in patria ai
                                                                          suoi sudditi la poco gradita novella che l’epoca dei fuorilegge
                  guadagnarsi la parte migliore dei cavalieri tedeschi per impiegar-  e dei predoni era finita e che in futuro essi avrebbero avuto a
                  li in altri compiti. Così Federico si creò un piccolo esercito libero   che fare con un re che intendeva regnare di nome e di fatto. 33
                  da gravosi obblighi feudali, indipendente da influenze esterne
                  (venissero da principi laici o ecclesiastici), e assolutamente fedele   Secondo una qualifica corrente, il secolo compreso fra
                  e sottomesso (sottoposto com’era al papa solo nelle cose della re-  il 1150 e il 1250 fu l’epoca del diritto, più di ogni altro in-
                  ligione). Questo ben presto divenne la sua spada e la sua arma. 32  teressato allo studio del diritto e alla sua preminenza nella
                                                                       società. Personaggio e artefice di spicco di quella dinamica
                  Assicuratasi con abili mosse politiche la Germania, ot-  stagione, fu proprio Federico II di Svevia che, non a caso,
               tenuta una dilazione per la crociata e la conferma a vita del   imperniò il suo impero sull’egemonia della legge. Allo sco-
               regno di Sicilia, fu incoronato solennemente imperatore a   po si avvalse di due criteri solo in apparenza disparati: il
               Roma il 22 novembre del 1220. A questo punto, disponendo   controllo del territorio e l’amministrazione della giustizia,
               ormai di una discreta forza militare, Federico poté finalmen-  senza lacune il primo quanto senza arbitrî la seconda. Da
               te dedicarsi a riorganizzare l’Impero a partire proprio dalla   ciò, premessa inevitabile, una trama di nuovi castelli da
               sua diletta Isola.                                      affidare a ufficiali statali e nuovi codici da far applicare

                                                                       da magistrati statali. Reso operativo quel reticolo, iniziò a
               32   F. L. CASTERN, Le origini..., cit., p. 19.
               In alto: i territori sotto il controllo dei cavalieri teutonici nel 1260.  33   Da G. MASSON, Federico..., cit., p. 93.



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