Page 188 - Il Controllo del Territorio - da Federico II di Svevia all'Arma dei Carabinieri
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(prima del 1239) provvedere al pagamento dei soldi e stipendi; circostanti: sin dall’epoca dell’esodo di Mosè le fortificazio-
(dopo del 1239) assistere solamente a questi pagamenti; ni, accanto al ruolo difensivo, con la loro minacciosa presen-
originariamente esercitare la sorveglianza sulle vigne, frutte- za hanno svolto anche quello dissuasivo, soprattutto quando
ti, mulini, terre, ecc. di pertinenza del castello; in mancanza di mezzi di comunicazione rapidi il controllo
prendere parte delle commissioni per periziare l’ammontare del territorio e l’eventuale contrasto a tentativi di invasione o
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dei lavori di manutenzione. insurrezione dovevano essere affrontati da gangli decisionali
periferici. Emblematizzando il potere imperiale, la loro tetra
presenza contribuiva al mantenimento dell’ordine pubblico:
5.5. La valenza tattica e strategica non era tuttavia l’avvento dell’architettura repressiva, che av-
dei castelli federiciani verrà soltanto tre secoli dopo con la dominazione spagnola,
quando tra i compiti delle fortezze vi era anche quello di te-
Non va sottovalutato il potere dissuasivo e deterrente nere in soggezione la popolazione. Indubbio, però, un antici-
esercitato dall’incombere di quei castelli su abitati e abitanti po di quella sorta di freno sociale. Infatti
una rete ben collegata di castelli o più semplicemente di pun-
15 G. LENZI, Il castello…, cit., p. 85.
ti d’appoggio ben fortificati sarebbe stata un’ottima garanzia
In alto: Vista aerea del castello Caracciolo di Tocco Casauria, Pescara. per il controllo e il dominio del meridione e non solo. E a tale
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