Page 27 - La Grande Guerra dei Carabinieri - Flavio CARBONE
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1915/1916. Gruppo Squadroni Carabinieri Reali in servizio a disposizione del Comando Supremo come unità di riserva.
parte all’altra del fronte, dalle retrovie alla prima linea e
viceversa.
La medesima relazione precisava ancora il ruolo
dell’Arma “come l’importante base d’operazione di Pla-
va, costituita da reparti di Carabinieri ebbe ed ha tuttora
la direzione dei servizi di tappa e di istituto, in quella
zona, disciplinando l’affluenza del materiale di riforni-
mento, e la relativa distribuzione ai reparti e servizi in-
teressati, disponendo lo sgombero degli ammalati, dei
feriti e del materiale di ricupero, provvedendo altresì alla
sorveglianza dei militari adibiti ai lavori di costruzione e
di riattamento delle opere di difesa e di comunicazione”.
Il servizio nelle retrovie non era collegato unicamen-
te al ruolo di polizia militare, come molti eserciti dell’e-
poca attribuivano alla “Gendarmerie prevôtale” o alla Il Presidente della Repubblica francese, Raimond Poincaré, decora un
“Feldgendarmerie” secondo una netta ripartizione delle maresciallo dei Carabinieri alla presenza di Vittorio Emanuele III.
funzioni. In Italia, il ruolo dei Carabinieri era molto più
ampio e prevedeva l’esercizio delle piene funzioni di for- funzioni militari, ma di un complesso di compiti che per-
za dell’ordine verso i cittadini e le popolazioni “di nuovo misero l’esecuzione delle regolari attività al fronte e, per
acquisto”. Molto interessante è l’esempio offerto dalla quanto possibile, di un normale svolgimento della vita
città di Gorizia e dai suoi immediati sobborghi che, in per chi si trovava nelle zone investite dalle operazioni
queste pagine, è trattato dal capitano Laura Secchi al cui militari senza essere sottoposto agli obblighi di leva. Uno
intervento si rimanda. dei più sofisticati e attenti osservatori fu Gabriele D’An-
In chiusura, si deve considerare che i riconoscimenti nunzio che ritrasse abilmente e con una grande enfasi il
formali e quelli più modesti furono numerosi e testimo- ruolo dell’Arma; d’altronde il “Vate d’Italia” dedicava il
niano quanto fosse considerato significativo l’apporto suo pensiero a tutta l’Arma ricordando un suo caro ami-
dei Carabinieri; non si trattava unicamente delle “sole” co, il capitano dei Carabinieri Vittorio Bellipanni ferito