Page 32 - La Grande Guerra dei Carabinieri - Flavio CARBONE
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32    La Grande Gueraa dei Carabinieri                                                      L’assaLto aL Podgora
             Mazza ferrata utilizzata dagli Austro-ungarici nei combattimenti corpo a corpo in trincea.
             Pinza tagliafili italiana. I Carabinieri ebbero in dotazione pochissimi mezzi come questo in grado di superare i reticolati nemici.
             Veduta del fiume Isonzo e, sullo sfondo, il monte Podgora, teatro della battaglia del 19 luglio 1915. Gli austriaci, per difendere la città di Gorizia,
             si erano strategicamente posizionati sulla sponda destra del fiume.
              striaco sin oltre la sponda sinistra dell’Isonzo sulla soglia
                   della città giuliana, la resistenza  degli imperiali
                   aveva imposto una battuta d’arresto. In particola-
                 re le posizioni fortificate sul monte Sabotino a nord
                  e sul Podgora a sud, per quanto non molto alte, do-
                   minavano comunque la pianura sottostante e co-
                   stituivano due teste di ponte sulla riva destra del
                 fiume e altrettante spine nello schieramento italiano
                 su quel fronte.
                    Il  Reggimento  Carabinieri  Mobilitato,  forte  di
                2565 militari agli ordini del colonnello Antonio Van-
                nugli, si era formato a Treviso a partire dal 18 maggio
                1915 con effettivi inviati dalla Legione Allievi di Ro-  verso i trinceramenti sulle alture della località Lora Po-
                ma e dalle legioni territoriali di Firenze, Ancona, Na-  dgora, di fronte all’ormai famigerata “quota 240” ben di-
                poli, Bari e Palermo. Il 25 seguente venne spostato a   fesa dagli austroungarici, per dare il cambio al 36° Reg-
                Udine per svolgervi servizi di sicurezza presso il Co-  gimento Fanteria inquadrato nella Brigata “Pistoia” e
                mando Supremo e la residenza del re, di ordine pub-  impegnato in quella che avrebbe dovuto essere la “spal-
                 blico, di polizia militare e di allarme aereo. La sera   lata” finale della prima battaglia dell’Isonzo (23 giugno-7
                 del 4 luglio 1915 arrivò la disposizione al Comando   luglio 1915). Per celerità il carreggio e persino gli zaini
                 del Reggimento e ai battaglioni II, con a capo il mag-
                 giore Italo Franchi e III del tenente colonnello Te-  Mace used by the Austro-Hungarian in the hand-to-hand combat in
                 odoro Pranzetti, di trasferirsi a Cormons, da po-    the trenches.
                 co conquistata, per passare alle dipendenze del       Italian wire cutters. The Carabinieri were equipped with very few
                                                        a
                 VI Corpo d’Armata, sulle linee tenute dalla 2         tools able to cut the barbed wire entanglements of the enemies.
                 Armata; il I Battaglione guidato dal maggiore       View of the Isonzo River and, in the background, Mount Podgora,
                 Alberto Ferrari, col personale della Legio-       theatre of the battle of 19 July 1915. To defend the city of Gorizia,
                 ne Allievi, doveva restare a Udine per i         Austrians were strategically positioned on the right bank of the river.
                 precedenti indispensabili servizi.               On  the  opposite  page:  “Heroic death of the Carabiniere Domenico
                                                                  Della Giorgia” by Vittorio Pisani. The soldier was awarded the Silver
                    Il giorno 5 partirono in tutto                Medal for Military Bravery for his bravery during the assault of 19
                 1600 uomini, con Bandiera e                       July. This is how his officer describes his death, “Once reached the
                 Banda musicale dell’Arma,                         middle of the barbed wire, while urging the others to advance, he was
                 in treno, divisi in due sca-                      shot in the forehead and fell supine, still holding the bayonet with
                 glioni. Il 6 iniziò la fa-                        his left hand and eyes staring at the enemy”. For the bravery of the
                                                                    Carabinieri Mobile Regiment and for the efforts of the Carabinieri
                 ticosa marcia a piedi                              Corps during the entire war, the flag was awarded the Gold Medal
                                                                    for Military Bravery.
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