Page 34 - La Grande Guerra dei Carabinieri - Flavio CARBONE
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34    La Grande Gueraa dei Carabinieri                                                      L’assaLto aL Podgora
                                                                                Luglio 1915, Trincea del Vallone. Carabinieri del
                                                                                3° Battaglione in prima linea. Di fronte le posta-
                                                                                zioni austro-ungariche sul monte Podgora.
                                                                                July 1915, Trench of Vallone. Carabinieri of the
                                                                                3  Battalion on the front line. Opposite, the Aus-
                                                                                 rd
                                                                                tro-Hungarian posts on Mount Podgora.
                                                                                Opposite  page:  Summer 1915. “The brave 7
                                                                                                                th
                                                                                Royal Carabinieri Company”. The photo was
                                                                                taken in a moment of rest from the war opera-
                                                                                tions. The faces are serene even if a certain anxi-
                                                                                ety emerges. The majority of the Carabinieri are
                                                                                holding letters, cards, or votive images.















             sostenere l’urto principale della 3  Armata sui monti San   paura che non ottunde il coraggio, perché solo gli inco-
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             Michele e Sei Busi verso la vallata di Doberdò nel basso   scienti non hanno paura della morte, almeno per un at-
             Carso, facendo credere ad un attacco in forze della 2  Ar-  timo. C’è odore di terra smossa, di umidità, di umanità,
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             mata sul fronte giuliano per attirarvi soprattutto il fuoco   di polvere da sparo. Rivedi la tua casa, le tue cose, qual-
             delle artiglierie avversarie. Un diversivo insomma. Cer-  che volto, accarezzi un crocefisso e la piastrina sul petto.
             to una manovra costosa in termini di risorse umane, per-  Non c’è più tempo. Il “momento della verità” incomin-
             ché gli austroungarici, come detto, erano ben posizionati   cia con i colpi della nostra artiglieria che preparano l’at-
             sul Podgora, con solidi ripari dall’artiglieria italiana sul-  tacco delle Divisioni 11  e 12 . Obiettivo del Reggimen-
                                                                                          a
                                                                                      a
             lo scosceso versante est dell’altura, pressoché impossibi-  to Carabinieri Reali: prendere quota 240. In prima linea
             le da battere. Ma soprattutto si doveva avanzare allo sco-  c’è il III Battaglione con le compagnie 7 , 8  e 9  in schie-
                                                                                                         a
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                                                                                                   a
             perto e in salita da posizioni totalmente esposte al tiro.   re successive; il II con la 4 , 5  e 6  più una compagnia
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                                                                                               a
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             C’era poco da fare: bisognava correre, sperare e basta.   del 36° costituisce appoggio sul fianco sinistro e riserva.
             Ecco: il “dado è tratto” e si comincia quel giorno stesso   Sono le 11,00. Tutto si ferma pochissimi secondi, il con-
             sin dalle 06,30 con due incursioni di volontari, Carabi-  trollo dell’orologio. Poi Vannugli ordina l’assalto. Biso-
             nieri e genieri, che fanno saltare alcuni metri di reticola-  gna fare in fretta: si attaccherà frontalmente. Pranzetti
             to nemico. E’ notte e poi è l’alba; si continuano a scavare   impugna la sua Glisenti calibro 9 mm. e dà il segnale. Il
             camminamenti verso le linee avversarie. Resta una man-  capitano Giuseppe Vallaro balza alla testa dell’8 , a circa
                                                                                                          a
             ciata di ore. Un’attesa di ansia, di eccitazione a pelle e di   cinquanta metri lo segue il capitano Eugenio Losco con
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