Page 127 - La Regia Marina nell Isole Ionie aprile 1941 - settembre 1944
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L’11 ottobre giunse a Corfù la motonave  Mario Roselli  (6835 tsl) per
            trasportare a Patrasso 5500 prigionieri. L’imbarco avvenne la sera stessa. La
            mattina successiva quattro velivoli attaccarono la nave, provocando due grosse
            falle. La nave sbandò,  ma i tedeschi  cercarono di non perderla, facendola
            adagiare su un basso fondale, essendo a soli 800 metri dalla costa. Sembra che
            era stato dato l’ordine di abbandonare la nave e che buona parte dei militari
            italiani non sapesse nuotare. Alcuni dei naufraghi furono uccisi dal fuoco dei
            tedeschi della scorta, altri da quello degli aerei alleati. La documentazione
            tedesca riferisce di una  nuova incursione aerea  di 48 (o 30) velivoli, l’11
            ottobre, sulla città e il porto di Corfù, che provocò 35 morti e 100 feriti fra i
            prigionieri italiani nel campo di concentramento. La nave fu colpita da altre due
            bombe, e nonostante un tentativo di rimorchio  affondò, forse con ancora
            alcuni prigionieri a bordo. Non è possibile determinare con sicurezza le perdite
            (secondo Carmine Lops, si ebbero fra 500 e 1000 perdite); secondo Schreiber
                           (43)
            sarebbero 1302.
                  Il 14 ottobre la nave Knudsen trasferì 2000 prigionieri al Pireo. A Corfù
            rimanevano ancora 1200 uomini (secondo altre fonti 1600).
                  Alcuni ufficiali, sottufficiali e militari collaborarono con i tedeschi.



            diversi chilometri dalla stazione al campo Sandbostel X B. A fine gennaio 1945
            Martini fu trasferito a Wietzendorf (Oflag 83). Per la sua permanenza nel lager, aveva
            ricevuto 150  marchi lager.  Alla liberazione del Campo, il 14 aprile 1945, vi erano
            ancora circa 4000 ufficiali. Circa 3000, assieme ai francesi, furono trasferiti a Bergen. Il
            1° maggio di nuovo nel Lager X B. Per la corrispondenza aveva due moduli lettera,
            due moduli cartolina e due moduli pacco. Il 22 agosto partì in tradotta di carri merci,
            30 per carro. Giunse a Imperia il 30 agosto. Nei campi incontrò il capitano di fregata
            Giuseppe Ferruccio  Rossi,  i tenenti di vascello Brignole, Lussetti, Iasiello, Raffaele
            Anastasio, il capitano delle Capitanerie di  Porto  Gaspare Pugliesi, il tenente
            commissario Leopoldo Cascienza.
                  (43) Il marò Salvatore Salerno, appartenente al Comando Marina, fu condotto
            al Campo d’aviazione, dove sostò fino al 1° ottobre, quando fu imbarcato su una nave
            che a 300 metri dal porto fu attaccata da quattro aerei americani (probabilmente era il
            Roselli, e il giorno era il 10). La nave affondò, e il marò raggiunse la costa a nuoto e si
            rifugiò presso  i  contadini dell’isola.  Dopo  due mesi  fu catturato e portato  nella
            fortezza. Dopo quattro giorni con un mezzo navale fu portato a Goumenissa, e da
            qui, in autocarro, a Salonicco, dove fu messo in campo di concentramento a lavorare
            (con un trattamento bestiale). Rimpatriò  con un  mezzo britannico, giungendo a
            Taranto il 26 novembre 1944. (Interrogatorio della  commissione d’inchiesta del 29
            novembre 1944)

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