Page 125 - La Regia Marina nell Isole Ionie aprile 1941 - settembre 1944
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A mezzanotte cessò ogni resistenza,  cui seguirono la  fucilazione del
            colonnello Bettini, comandante del reparto giunto da Porto Edda, e di altri uf-
            ficiali. Il comandante dell’aeroporto, il tenente Albano, fu fucilato nella piazza
            di Corfù. Fu fucilato anche il tenente medico Ernesto Bringalli.
                  Il mattino del 26 i tedeschi occuparono tutta l’isola.
                  Alle 13, da Cassiopì, già occupata  dai tedeschi, giunse alla batteria di
            Santo Stefano un sottufficiale italiano con quest’ordine tedesco: un ufficiale e
            dieci artiglieri dovevano restare a guardia dei pezzi, fino alla loro consegna ai
            tedeschi; gli altri uomini, inquadrati dai loro ufficiali, dovevano portarsi
            all’aeroporto. I marinai rimasero. Il comandante Ostuni propose di proseguire
            con i mezzi navali, ma molti ritennero troppo rischiosa la navigazione, per la
            presenza degli aerei che  mitragliavano  qualsiasi natante e perché si sarebbe
            transitati di giorno vicino a Fanò. Il comandante Ostuni disse che, “morto per
            morto”, tanto valeva tentare e, con il tenente Plinio, alcuni marinai e personale
            dell’Esercito (in tutto una ventina di persone) partì. Gli altri rimasero nei pressi
            della batteria in attesa che la situazione si calmasse.
                  Nei combattimenti gli italiani avevano avuto più di 600 morti e circa 700
            feriti. I tedeschi ebbero almeno 17 aerei abbattuti, 40 morti e 160 feriti.
                  I circa 280 ufficiali catturati furono rinchiusi nella Fortezza e sottoposti a
            duri interrogatori. Dopo la cattura  furono fucilati 28 ufficiali. (40)  Le truppe
            furono raccolte nella zona dell’aeroporto. Nei giorni successivi venne disarmata
            l’unica batteria italiana di Cassiopì.
                  Il 27 giunse a Otranto il comandante Ostuni, con tre (o cinque) marinai.
            Rimpatriò anche il comandante Sensi con i suoi uomini, non inclusi quelli che
            erano stati inviati a difesa della parte settentrionale di Corfù.
                  Il 28, alle 10, il personale rimasto presso la batteria di Santo Stefano fu
            fatto prigioniero da un reparto tedesco comandato da un capitano. Caricato su
            un autocarro, fu portato a Corfù; gli ufficiali  furono trasferiti nella Fortezza
            Vecchia, dove continuava la ricerca degli ufficiali responsabili della resistenza,



                  (40) Perdite:
                         - 12 ufficiali del 18°  reggimento fanteria, compreso il tenente
                          colonnello Giuseppe Randazzo;
                         - 2 ufficiali del 49° reggimento fanteria;
                         - 10 ufficiali dei reparti di artiglieria;
                         - 1 ufficiale di Marina;
                         - 1 ufficiale dei Carabinieri;
                         - 2 ufficiali dell’Aeronautica (di cui uno disperso).

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