Page 120 - La Regia Marina nell Isole Ionie aprile 1941 - settembre 1944
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portare rifornimenti (munizioni, viveri e acqua)  all’isola, ma furono subito
            richiamate in porto per ordine dell’ammiraglio britannico Peters.
                  Una motobarca riuscì a recuperare da Porto Edda circa 600 proiettili da
            75/27.
                  Nei giorni 18 e 19 si svilupparono azioni aeree italiane di ricognizione e
            anti-sbarco.
                  Il 18 affondarono nel porto, per attacco aereo, il piroscafo  Tergeste e il
            rimorchiatore  Fiume. Giunse da Brindisi la  MS 33  (sottotenente di vascello
            Renato Bechi),  (37)  con rifornimenti di medicinali. Sottoposta ad attacco aereo di
            tre idrovolanti Arado tedeschi, ne abbatté due; l’unità proseguì poi per Santi
            Quaranta. La motonave Probitas e le torpediniere Clio e Sirio furono avviate a
            Santi Quaranta, da cui trasportarono 1760 soldati a Brindisi.


            Rapporto del tenente di vascello Luigi de Ferrante sulla situazione a Corfù il
            giorno 19 corrente:

                1)  Viveri:
                   I militari di Corfù hanno ancora un mese di viveri, la popolazione circa
                   15 giorni.
                2)  Forza dei militari:
                   - R. Esercito        8000 con armamento non adeguato alla forza
                   - R. Marina          150
                   - R. Aeronautica     100
                3)  Situazione armi pesanti:
                  - I gruppo da 105/28   preda bellica francese
                  - I     ″        ″    75/13   someggiata
                   - 1    batteria    75/17          ″
                   - 1        ″   75/27   proveniente da Porto Edda, senza munizioni
                   - 15 pezzi  ″  47/32 antisbarco
                   -   4 pezzi  ″  47/50 francesi
                   - 12 mitragliere Breda da 20 m/m per d.c.a.

                  (37) L’8 settembre l’unità era a Pola. Il 9, alle 21, su ordine, partì per Brindisi,
            dove giunse il 10 alle 10. Aggregata al gruppo antisom, dall’11 iniziò alcune missioni
            sulle coste albanesi e a Corfù. A bordo vi era il tenente di vascello Luigi de Ferrante,
            che riferì con un rapporto sulla situazione a Corfù.

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