Page 123 - La Regia Marina nell Isole Ionie aprile 1941 - settembre 1944
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All’alba del 20 venne paracadutata sull’isola una missione alleata. I suoi
uomini, sfiniti e congelati, furono intercettati dai partigiani di Papas Spiru e
consegnati alle truppe italiane. Si trattava del maggiore Oliver Stanley Wilson
Churchill e di un ufficiale radiotelegrafista, con due apparati radio, che dove-
vano assicurare i collegamenti con il Cairo; ma il collegamento radio non poté
essere attuato. Giunse anche la notizia del prossimo sbarco, a Paloecastrizza, di
un generale inglese che doveva rendersi conto della situazione per poi coordi-
nare gli aiuti.
Il 21 continuò il bombardamento aereo. Giunse la torpediniera Sagittario.
Alle 18 si interruppero le comunicazioni radio con Cefalonia. Il 22 continuò il
bombardamento aereo.
Il 23 partirono, nel pomeriggio, da Prevesa, i reparti tedeschi che, nella
notte, effettuarono lo sbarco previsto dall’operazione “Verrat” (tradimento).
a
L’attacco fu condotto dalla 1 divisione da montagna (generale Walter Stettner
Ritter von Grabenhofen), con il concorso del X CAT. Si svilupparono forti
combattimenti, con perdite di oltre 500 italiani.
Il 24 mattina si ebbe un nuovo sbarco nella zona di San Giorgio, nella
parte settentrionale dell’isola. Per cercare di contrastarlo fu dirottata la tor-
pediniera Stocco (tenente di vascello Mario Trisolini), di scorta a un convoglio
diretto a Santi Quaranta. L’unità, giunta nei pressi delle coste di Corfù, non
trovò i tedeschi, che già si erano diretti verso l’interno dell’isola, e diresse per
ricongiungersi al convoglio, ma, nel pomeriggio, nei presi dell’isola di Merlera,
fu attaccata da una formazione di 12 Stukas e, alle 1920, affondò, con perdite
elevate fra l’equipaggio. Il comandante, ferito, e alcuni marinai, raggiunsero
terra a Paleocastrizza. (38)
Iniziò la manovra tedesca di attacco decisiva all’isola. Alle 19, dalla Baia
di Cassiopì, partirono il MAS 519, la pilotina Galliano, i motovelieri Fernando e
Famiglia, con a bordo i prigionieri tedeschi (12 ufficiali e 414 uomini) e relativa
scorta di carabinieri. Le unità giunsero a Brindisi il 26.
Il 25, il colonnello Lusignani, vista la situazione disperata, avvertì i reparti
che nel pomeriggio il presidio si sarebbe arreso e che gli ufficiali del Comando
avrebbero cercato di raggiungere l’Italia con un motoveliero, partendo da
Colura.
Il comandante Ostuni dette ordine di distruggere tutto il materiale della
(39)
Marina e lo scafo del Sirtori, e incaricò Martini di cercare un mezzo navale in
(38) Ben 92 furono i morti e i dispersi.
(39) Nei combattimenti del mese di settembre caddero due uomini della tor-
pediniera.
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