Page 87 - La Regia Marina nell Isole Ionie aprile 1941 - settembre 1944
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Secondo la testimonianza del sergente radiotelegrafista Zampieri a Faraò,
sette operatori della Stazione radio sarebbero stati trucidati davanti alla
Stazione stessa. Il sottocapo cannoniere SDT Macioppi fu catturato il 23: fu
messo davanti a un muro con altri soldati, in fila per tre, e fucilati con due
mitragliatrici. Rimase vivo sotto i corpi. I superstiti furono portati ad Argostoli
(Caserma Mussolini). Il personale della batteria E 208 fu catturato il 22 e
portato davanti al Castello, dove i tedeschi aprirono il fuoco sui marinai
(secondo la testimonianza del superstite sottocapo nocchiere Giuseppe
Tortolani). Il 26 Macioppi e quasi tutti i marinai superstiti della batteria E 208
di Faraò furono caricati su due camionette, e furono portati vicino a una buca
naturale che conteneva i corpi in putrefazione degli ufficiali fucilati alla Casetta
Rossa. Tre camion fecero la spola con il porto, dove i corpi venivano caricati
su un pontone. Un interprete altoatesino avvertì Macioppi di allontanarsi
perché i marinai erano ritenuti testimoni scomodi. Dopo l’ultimo viaggio,
anche i marinai furono messi sulle camionette. Terminato l’imbarco dei
cadaveri, anche i marinai salirono sul pontone. Macioppi, aiutato da un
cappellano tedesco che conosceva, riuscì ad allontanarsi. Le salme furono fatte
affondare, assieme al pontone, presso l’isolotto Vardiani. Fra di esse dovevano
esserci il sergente cannoniere Aldo Scarselli, il marò Attilio Vestri, il marò
Torricini. (28)
- ufficiali di artiglieria: capitani: Francesco Cacace (MAVM), Giacomo Renato
Pini, Armando Serafini (MAVM), Francesco De Negri (Medaglia di Bronzo al Valore
Militare); tenenti: Emiliano Grattarola, Luigi Seggiaro (MAVM), Domenico Speranza
(MBVM); sottotenente, assegnato a Marigenimil, Tiziano Speranzini;
- sottufficiali: secondo capo cannoniere Mario Manguino, radiotelegrafista
Stefano Negro;
- sottocapo radiotelegrafista Catania (?); comuni: Gino Bonelli, Aniello De
Riggi, Carlo Ferrari, Decimo Fontanesi, Maruzzi (?), Francesco Mauro, Gustavo
Modena, Luigi Plez, Domenico Tommaso, numerosi radiotelegrafisti.
(28) Lo stesso episodio, ma riferito al giorno 28, è così riportato dall’autiere
Alberto Sabatini: “Prelevati dalla caserma ‘Vittorio Emanuele’ 3 autieri, Sabatini, Nasi
e Jotti e 17 marinai della Batteria di Faraò. Sabatini guida un autocarro, gli altri due
camionette. Si devono spostare i cadaveri degli ufficiali fucilati il 24 e il 25 nei pressi di
Capo S. Teodoro. Le due camionette fanno la spola con il porto trasportando circa
trenta corpi; i cadaveri vengono caricati su una grossa chiatta. Alle 16 l’operazione
viene sospesa e viene ripresa al calare delle tenebre. Sabatini porta indietro gli ufficiali
tedeschi. I marinai, dopo l’ultimo viaggio, sono fatti salire sulla chiatta, che si allontana
verso Vardiani e salta in aria”.
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