Page 83 - La Regia Marina nell Isole Ionie aprile 1941 - settembre 1944
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Furono catturati 470 tedeschi e i sei semoventi della batteria. I marinai
della batteria E 208 catturarono venti automezzi; due dei semoventi vennero a
rinforzare le difese della batteria. Nei combattimenti della giornata i tedeschi
avevano perso anche un aereo e quindici mezzi da sbarco vari. Le perdite
italiane, dovute più che altro all’intervento aereo, ammontarono a due
compagnie e a una sezione di cannoni da 70/15.
I tedeschi dettero inizio all’operazione “Panther”. Vennero condotte
operazioni aeree su vasta scala contro l’abitato di Argostoli e le posizioni
italiane, con notevoli aliquote di velivoli del X Corpo Aereo Tedesco. Furono
effettuati tentativi di sbarco, con due motozattere, a San Teodoro, e con 15
barconi a Lardigo, respinti dal tiro delle batterie della Marina. Da Prevesa
giunsero a terra (nella parte meridionale della penisola di Lixuri) elementi
tedeschi di tre battaglioni di cacciatori di montagna e due batterie di obici.
Il 17 il comando delle forze tedesche a terra fu affidato al maggiore di
Stato Maggiore Harald von Hirschfeld, già ufficiale di collegamento con il
XXVI Corpo d’Armata italiano e ora comandante del 98° Reggimento caccia-
tori di montagna.
Il 18 l’aviazione USA condusse un attacco con 200 velivoli contro
l’aeroporto di Arokos (Patrasso), contribuendo a rallentare l’appoggio aereo
all’attacco tedesco contro le posizioni italiane; il I battaglione del 317° fanteria
italiano ebbe 400 fra morti e feriti. Il comandante Mastrangelo, ferito, cedette il
comando al comandante Barone, che si portò presso la batteria E 208. Nella
notte fu condotto l’attacco tedesco contro Capo Munte, che fallì.
Il 19 e il 20 si ebbe una stasi nelle operazioni terrestri. Continuarono le
operazioni aeree con lancio anche di volantini invitanti alla resa. Giunsero altri
rinforzi tedeschi. Il 19 il Comando Supremo italiano rispose negativamente alla
richiesta di invio di rinforzi, perché, dopo i tentativi iniziali di inviarne da
Brindisi, il deciso intervento inglese, in stretta applicazione delle clausole
armistiziali e inteso a impedire l’impiego anche delle poche navi da guerra
rimaste sotto il diretto controllo italiano, non consentì di rinforzare i presidi
delle Isole Ionie.
La completa passività anglo-americana, specie nei confronti dell’avia-
zione tedesca, finì per dare alle forze tedesche un vantaggio decisivo nei con-
fronti di quelle italiane, assolutamente mancanti di copertura aerea e, quindi,
alla mercé del nemico anche quando in condizioni di superiorità numerica.
Quando la resistenza si fece più attiva e meglio organizzata era ormai troppo
tardi, perché i tedeschi avevano concentrato truppe sufficienti per poter
condurre l’azione decisiva.
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