Page 78 - La Regia Marina nell Isole Ionie aprile 1941 - settembre 1944
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Un Rama, uno dei
                                                                   motoscafi   d’alto
                                                                   mare che  l’allora
                                                                   Regia Aeronautica
                                                                   impiegava in assi-
                                                                   stenza alle unità
                                                                   idrovolanti e che
                                                                   erano adibiti anche
                                                                   al recupero dei pi-
                                                                   loti. (Da  Aeronau-
                                                                   tica, ottobre 2015)




                  Alle due e trenta del 9 Supermarina diede ordine di far rientrare in Italia
            il X Gruppo antisommergibile (A.S.) e il Comando e le unità della VI Flottiglia
            MAS. Tutti i tentativi di mettersi in contatto con Atene per avere ulteriori delu-
            cidazioni fallirono. Arrivò, invece, alle ore 23, l’ordine dal Comando Marina di
            far salpare tutte le unità con destinazione Italia. Alle ore 24 i tedeschi inter-
            ruppero il cavo telefonico Cefalonia-Atene.
                  I due idrovolanti presenti a Cefalonia partirono per Taranto, sempre il 9
            settembre.
                  All’alba la compagnia tedesca del CMIX battaglione si portò ad Argo-
            stoli, seguita, verso le otto, da altri uomini, trasportati  con cinque autocarri,
            provenienti da Lixuri.
                  In mattinata il generale Gandin fece venire ad Argostoli il colonnello
            Barge e gli comunicò le direttive ricevute. Verso le venti giunse dal Comando
                  a
            dell’11  Armata (che lo aveva diramato alle 0950), tramite il comando dell’VIII
            Corpo d’Armata, l’ordine di cedere le artiglierie e le armi pesanti della fanteria
            ai tedeschi. Questi ultimi, per accordi fra i Comandi Superiori, si impegnavano
            a rimpatriare tutte le forze italiane in breve lasso di tempo.
                  Il generale Gandin considerò l’ordine apocrifo e tentò di guadagnare
            tempo, mentre cercava di prendere contatti, senza riuscirvi, con i suoi supe-
            riori.
                  Si andava sviluppando, intanto, un’azione di propaganda promossa dal
            capitano di artiglieria Renzo Pampaloni, sostenuta da alcuni ufficiali di tutte le
            armi (fra cui Mastrangelo, Barone, Di Rocco e Seggiaro), contrario alla cessione
            delle armi e per un’azione diretta a scacciare i tedeschi dall’isola.


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